Milo Infante è un meme: i suoi lamenti sugli sforamenti di Ore 14 sono virali
Milo Infante e il suo Ore 14 è un case study. L'ottimo successo della trasmissione fa il paio anche con la sua palese insofferenza ogni qual volta il programma non parte in orario oppure viene tagliato per lasciare spazio al ciclismo che, da contratto di servizio, viene trasmesso su Rai2. Su Twitter, ne ha fatto un resoconto lo scrittore (nonché grande appassionato di ciclismo) Leonardo Piccione, subito diventato virale e raccolto persino da Aldo Grasso in una delle sue critiche. A questa critica, ha risposto Milo Infante in un post su Instagram: "Ecco quindi che Ore 14 nella sua raffinata recensione viene ridotto ad un programma che parla di morti. E al sottoscritto la volontà di irridere una corsa ciclistica. Questo è falso".
Le insofferenze di Milo Infante
Le insofferenze di Milo Infante per la Tirreno-Adriatico sono finite nei tweet di Leonardo Piccione ma anche in quelli di Marco Salaris (SeeLallero): "Ore 14 finisce adesso, dobbiamo dare la linea ai colleghi dello sport…c'è la corsa? Non la conosco. La Tirreno-Adriatica". E ancora, per una partenza ritardata di qualche minuto: "Ma è possibile che non riuscite mai a partire in orario, la risposta è evidentemente no". A fine puntata, invece, ritorna sull'argomento: "Ci vediamo domani a Ore 14 più o meno alle 14". Comprensibile che il conduttore difenda la sua creazione che, come ha detto in una intervista a Fanpage.it, "è un faro dopo anni di tutorial su Rai2".
La replica del conduttore ad Aldo Grasso
Questa insofferenza è stata segnalata anche da Aldo Grasso nella sua rubrica per il CorSera. Reazione piccata da parte di Milo Infante che su Instagram ha risposto così:
Aldo Grasso nella sua rubrica dedicata alla televisione ci informa dell’esistenza di un signore di nome Piccione che, da grande esperto di ciclismo, da qualche giorno ravvisa in me una certa insofferenza nel dare la linea ad una corsa ciclistica. Non solo, scrivendo di televisione da tantissimi anni mantenendo sempre un’ammirevole imparzialità anche quando si occupa dei programmi de La 7 di proprietà del suo editore Urbano Cairo, Grasso ha acquisito due doti che forse qualcuno gli invidia: capacità di sintesi e di leggere nella mente. Ecco quindi che Ore 14 nella sua raffinata recensione viene ridotto ad un programma che parla di morti. E al sottoscritto la volontà di irridere una corsa ciclistica. Questo è falso, ma il Grasso riesce a fare peggio: liquida la collega Laura Rio che da vent’anni scrive per Il Giornale di televisione (stessa materia di Grasso) come “sconosciuta”. Complimenti, davvero molto elegante. Voi cosa ne pensate?