Michelle Masullo, figlioccia di Jo Squillo, debutta a L’Eredità: “Ci sono arrivata con le mie forze”
Nella puntata di martedì 2 gennaio, Michelle Masullo, figlia elettiva di Jo Squillo, ha fatto il suo debutto a L’Eredità nella nuova edizione condotta da Marco Liorni. Michelle lavora in tv da tempo ma è recentemente balzata agli onori delle cronache per il legame che condivide con la celebre cantante e showgirl, che considera una “seconda mamma”. Fu lei a farle una sorpresa all’epoca in cui Squillo era concorrente del Grande Fratello Vip. Sempre lei a fare da complice alla squadra di Scherzi a parte nello scherzo realizzato alla donna. Ma oggi precisa di essere riuscita ad arrivare a L’Eredità contando esclusivamente sul suo talento.
Michelle Masullo: “Jo Squillo ha scoperto de L’Eredità per caso”
“Il mio posto a L’eredità me lo sono conquistato senza l’aiuto di nessuno. Mentre ero dal parrucchiere, ho mandato la mia candidatura all’ufficio casting della Rai. Ho fatto quattro provini, di cui tre a Roma, prima che mi confermassero. Jo Squillo ha sa- puto che avrei lavorato con Marco Liorni solo quando mi hanno presa: l’ufficio scritture Rai ha chiamato a casa e per caso ha risposto lei. Non voleva crederci. Pensava fosse uno scherzo e invece era tutto vero: ce l’avevo fatta”, ha confessato la giovane in un’intervista rilasciata a DiPiù Tv.
Michelle Masullo: “Così ho conosciuto Jo Squillo”
Michelle ha confidato di avere conosciuto Jo Squillo mentre lavorava a Detto Fatto come valletta: “Ero sempre da sola. Ed ero distrutta dalla fatica. Anche Jo lavorava in quel programma e un giorno, vedendomi stanca e un po’ demoralizzata per quella vita da nomade, mi ha detto che se lo avessi voluto sarei potuta rimanere a dormire a Milano. ‘Tanto la casa in cui vivevo con i miei è vuota e puoi stare lì’, sono state le sue parole. ‘Mia mamma non c’è più e mio papà è in ospedale…’. Pensando ai suoi genitori, Jo è scoppiata a piangere. Io l’ho abbracciata forte e da quel giorno in poi abbiamo iniziato a vivere sotto lo stesso tetto facendoci reciprocamente compagnia”.