Michele Santoro risponde a Bruno Vespa e chiede l’intervento dell’Agcom: “Attacco fine a se stesso”
Dopo il monologo di Bruno Vespa nel suo "Cinque Minuti", tutto indirizzato a replicare allo stop al faccia a faccia televisivo tra Elly Schlein e Giorgia Meloni, è arrivata la replica di Michele Santoro. Bruno Vespa aveva rievocato i casi di Marco Travaglio, ospite da Daniele Luttazzi, e di Michele Santoro negli anni del 2001 con gli attacchi a Silvio Berlusconi, scaturiti poi nel famoso ‘editto bulgaro', è arrivata la replica dell'ex conduttore di "Samarcanda" e de "Il raggio verde". Una lettera firmata di suo pugno all'Agcom con una richiesta precisa: quella di intervenire per verificare la condotta del conduttore di Porta a Porta.
La lettera di Michele Santoro
Nella lettera all'AGcom, Michele Santoro, come rappresentante della Lista Pace Terra Dignità, solleva che quello che ha fatto Bruno Vespa è stato un vero e proprio "attacco avvenuto senza alcuna possibilità di replica (e tantomeno di contraddittorio)".
Spett.le AGCOM
In nome e per conto del dott. Michele Santoro, in proprio e nella qualità di legale rappresentante della Lista Pace Terra Dignità, che ci ha conferito specifica procura e che ad ogni buon fine sottoscrive la presente per adesione e conferma, esponiamo quanto segue.
Il giorno 16 maggio 2024 nel corso del programma "Cinque Minuti", trasmesso dopo la principale edizione del Tg1 RAI delle 20, il dott. Bruno Vespa, nel criticare il provvedimento di codesta Autorità relativo all'inibizione -per violazione della normativa in materia di par condicio elettorale- del programmato confronto tra Giorgia Meloni, presidente di Fratelli d'Italia, ed Elly Schlein, Segretario del Partito Democratico, ha inopinatamente e indebitamente mosso un attacco contro Michele Santoro oltre che contro Marco Travaglio e contro Enzo Biagi (e come tale è stato obiettivamente interpretato dai media), attacco avvenuto senza alcuna possibilità di replica (e tantomeno di contraddittorio).
L'attacco nei confronti del dott. Michele Santoro è peraltro da considerarsi fine a se stesso in quanto l'evocazione dei programmi condotti dal nostro assistito non ha alcuna attinenza con le decisioni assunte da codesta Autorità, ed ha l'aggravante di essere stato mosso nei confronti di un candidato alle Elezioni per il rinnovo del Parlamento Europeo con una comunicazione volta a insinuare la tesi che Michele Santoro, la cui persona è da considerarsi inscindibile dall'attuale status di candidato, si sia comportato scorrettamente e abbia violato a propria volta la legge in tema di par condicio, contenuto comunicativo che ha penalizzato obiettivamente l'immagine di un soggetto politico che concorre alle elezioni per il Parlamento Europeo.
Posto che la delibera AGCOM n. 122/24/CONS all'art. 7, dispone che tutti i programmi a contenuto informativo, riconducibili alla responsabilità di una specifica testata registrata ai sensi di legge, non solo debbano conformarsi con particolare rigore ai principi di tutela del pluralismo, dell'imparzialità, dell'indipendenza, dell'obiettività e della lealtà, evitando di determinare, anche indirettamente, situazioni di vantaggio o svantaggio per determinate forze politiche, si chiede a codesta Autorità di voler avviare l'istruttoria per valutare se la condotta di Bruno Vespa e quella del Direttore del TG1, di cui il programma "Cinque minuti" è un'appendice, abbiano rispettato le prescrizioni della Legge n. 28/2000 e della richiamata delibera del 3.5.2024 e, in caso contrario, di adottare i consequenziali provvedimenti.
Con osservanza,
Michele Santoro (in proprio e nella qualità di legale rappresentante della Lista TERRA PACE DIGNITÀ)