Memo Remigi torna in tv e parla del caso Jessica Morlacchi: “Una cosa triste, importante l’affetto del pubblico”
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Nella puntata pre-sanremese di Domenica In, in onda domenica 9 febbraio, è stato ospite Memo Remigi. Dopo circa due anni lontano dagli schermi Rai, se non per qualche breve ospitata, il noto cantante è tornato in tv parlando dei suoi ricordi legati al Festival di Sanremo, dell'amata moglie, scomparsa qualche anno fa e, infine, anche del caso Jessica Morlacchi, per il quale è stato allontanato dalla trasmissione pomeridiana di Rai1, Oggi è un altro giorno, condotta da Serena Bortone.
Memo Remigi sul caso Morlacchi
Il prossimo maggio, Memo Remigi compirà 87 anni, ma mantiene la vitalità di un ragazzino, come dimostra nella sua esibizione a Domenica In, dove canta la sua indimenticabile Io ti darò di più, e scherzando con Mara Venier in merito alla sua giovialità dice: "Il mio segreto è che anche i miei genitori erano molto giovanili e poi un elemento fondamentale è la serenità". La conduttrice, però, prova ad intavolare un argomento molto delicato, inerente al periodo difficile attraversato dal cantante dopo quanto accaduto in Rai con Jessica Morlacchi. "Sono stati due anni duri, mi chiamavi e piangevi, quindi non è che stavi proprio bene" dice la conduttrice e Remigi, quindi, introduce l'argomento senza entrare nel dettaglio:
Nella vita ci sono momenti belli e momenti brutti, giusti e sbagliati; io li ho superati, quella che mi è capitata è stata una cosa molto triste, però credo di essere riuscito a capire il senso di quello che stava accadendo e quindi a superarla. È stato importante l’affetto del pubblico, che ti sostiene e gratifica sempre, la soddisfazione più bella.
"Per due anni non ho lavorato"
Della questione, Remigi aveva parlato anche a Verissimo, intervistato da Silvia Toffanin, raccontando di aver attraversato un periodo particolarmente duro, che ha minato anni di carriera:
Mi ha fatto molto male, per due anni sono rimasto senza lavoro. È stato un momento brutto che cerco di dimenticare. Mi sono costruito una carriera all’insegna dell’onestà e della signorilità. Era un gesto che non mi apparteneva nel modo in cui è stato interpretato