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Memo Remigi: “La Tv mi ha ridato la vita, a 83 anni nessuno deve rompermi le scatole”

Memo Remigi si racconta in un’intervista a Fanpage.it. Dall’incontro con Berlusconi alla telefonata di Battiato mentre era in Africa: “Attaccai pensando a uno scherzo”. Oggi rivive grazie alla Tv: “Dopo la morte di mia moglie potevo attendere la mia, ma ho deciso di non fermarmi”.
A cura di Andrea Parrella
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Ormai è in Tv tutti i pomeriggi, dietro al pianoforte come piace a lui, col sorriso di chi ha trovato il suo posto. Memo Remigi sta vivendo una seconda giovinezza di carriera grazie al piccolo schermo, dalla "riscoperta" grazie Propaganda Live all'intesa casuale con Serena Bortone, fino a quella telefonata di Milly Carlucci che lo ha voluto a Ballando con le Stelle. Gli 83 anni che vanta sono oggi il suo biglietto da visita, anni che ha ripercorso in questa intervista a Fanpage.it.

Da vecchia gloria della musica a volto quotidiano della Tv. Cosa è successo?

È successo che non mi sono fermato, non mi sono seduto. L'anno scorso, proprio in questi tempi ho perso mia moglie. Lì avevo avanti due strade, o sedermi e attendere lo stesso destino, oppure, seguendo la sua energia, reagire e affrontare l'esistenza. Ho scelto la seconda. Milly Carlucci mi ha dato la possibilità di affrontare una seconda vita, mi ha detto che dovevo essere il portabandiera dei miei coetanei, mostrare di poter vivere ancora la vita fino all'ultimo. Provo a parlare a quelle persone che usano la parola "ormai", che per me dovrebbe essere totalmente cancellato dal vocabolario degli anziani.

Che effetto fa iniziare a ballare a 83 anni?

Mi ha fatto bene fisicamente e spiritualmente. Oltre alla possibilità di mettere in risalto le tue forze naturali, metti in risalto quello che hai nel cuore, trasmetti sensazioni che non hai la possibilità di mostrare in altre circostanze.

Oggi sei quotidianamente su Rai1, ma tutto è iniziato da Propaganda Live.

È la mia mamma, mi hanno partorito loro. Diego Bianchi scherza dicendo "abbiamo partorito un mostro".

Come nacque il connubio con loro?

Mi chiamarono la prima volta per scherzare sulla mia Innamorati a Milano, mi chiedevano cosa avessi fatto oltre a quello, soprattutto se facessi qualcos'altro. E io risposi di sì, che facevo molte cose, che mi piaceva stare tra la gente, andare a Testaccio e farmi mandare a quel paese.

Li hai invitati a nozze. 

Ma sì, mi sono messo in gioco per fare delle cose che la gente non si aspettava potessi fare. Ci sono tanti miei colleghi che se la tirano come se avessero invitato la penicillina, mentre io questo nemmeno lo chiamo lavoro, è un'opportunità che la vita mi ha dato. Da lì è partito un po' tutto, mi hanno scoperto loro.

A Testaccio veramente ti mandavano a quel paese?

All'inizio dovevamo costringerli. "Non posso mandarti a fare in culo", dicevano loro, mentre io e Leonardo Parata glielo chiedevamo proprio, quasi li obbligavamo sfinendoli.

Il tuo debole per le donne è leggendario. 

Non ho mai creato scandali, pur avendo fatto delle cretinate che mia moglie ha imparato a perdonarmi, visto che da donna napoletana aveva una marcia in più. Ma non sono mai stato un crea-famiglie e non ho lasciato figli in giro.

Tra l'altro il tuo rapporto con la TV è stato sempre molto fitto. Innamorati a Milano era la sigla di Canale 5 prima che si chiamasse così. 

Fecero un'intervista a Berlusconi chiedendogli quale fosse la sua canzone preferita e lui rispose "Innamorati a Milano, mi ricorda la mia città in cui ho creato il mio impero" (imita Berlusconi con tanto di "mi consenta", ndr). E infatti la mise come sigla di apertura e chiusura di Canale 58 per due anni.

Quindi con Berlusconi siete amici?

Ci conosciamo, una volta mi invitò nella sua residenza, mi chiese di suonare per lui Innamorati a Milano e l'ho anche accompagnato al piano con le canzoni francesi.

Potresti aver suonato il piano per un futuro presidente della Repubblica, come la vedi?

Chissà, così a naso penso che sin dal primo momento in cui ha deciso di fare politica non avesse altro obiettivo.

Poi c'è l'arrivo a Oggi è un altro giorno. Come è nata la collaborazione fissa?

Mia moglie Lucia morì il 12 gennaio dello scorso anno. A pochi giorni di distanza mi proposero un'intervista per il programma e inizialmente non me la sentivo, ma il mio agente provò a convincermi, dicendo che mi avrebbe fatto bene, che non avrei dovuto chiudermi. Non ci sono andato per parlare di mia moglie, questo lo giuro, chiesi di poter fare l'intervista in modo non convenzionale, al pianoforte. Nacque così un'intervista legata alle mie canzoni, gli aneddoti della mia vita. Mi fu chiesta La notte dell'addio, scritta da Alberto Testa dopo aver perso la moglie e chiaramente ho rivisto quella stessa sofferenza. La puntata andò particolarmente bene e lei mi chiese di rimanere tutta la settimana. Poi è stata molto più di una settimana, mi hanno rinnovato di mese in mese fino alla chiusura.

La notte dell'addio, che tra l'altro Luca Madonia riportò a Sanremo con Franco Battiato nel 2011. Te lo ricordi?

Ma scherzi, è il mio vanto e mi ricordo la chiamata di Battiato. Mi trovavo in Africa e a un certo punto mi arriva una telefonata: "Pronto, sono il maestro Franco Battiato" (anche qui imita Battiato, ndr). Ovviamente attaccai pensando fosse uno scherzo. Mi richiamò subito chiedendo di non riagganciare: "Volevo chiederle il permesso di rifare la sua canzone ‘La notte dell'addio', che trovo bellissima". Quindi lui la arrangiò e diresse l'orchestra, mentre a cantare c'era Madonia. Tra l'altro in occasione dei 150 anni dell'unità d'Italia tra le 12 canzoni più significative. L'ha cantata anche Mia Martini.

Non solo Tv, lo scorso maggio hai anche pubblicato il tuo primo successo estivo ("ComoShapira", con Nartico), ormai sei irreprensibile.

Dico sempre che con le mie canzoni il pubblico si tagliava le vene, mentre a 83 anni ho tirato fuori quella vena di pazzia. Volevo fare una cosa che facesse cantare le persone e credo che a convincere Milly Carlucci a chiamarmi sia stato proprio il passetto che faccio nel video.

A Sanremo quest'anno c'è una folta partecipazione di cantanti over. Non è un'idea che ti stuzzica?

Ti svelerò un segreto. C'è una canzone straordinaria che ho inciso con Valeria Fabrizi e stiamo sperando che Amadeus ci voglia come ospiti. Non è una canzone normale, ma una canzone che porta avanti lo stesso messaggio che io e Valeria abbiamo dato con Ballando con le Stelle. Si chiama Il grande viaggio, perché con la nostra età è che come se avessimo fatto un grande viaggio. Facciamo ancora delle cose, però fondamentalmente a 83 anni non può romperci le scatole nessuno".

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