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Mediaset supera la Rai dopo 18 anni, i mondiali di calcio sono l’occasione di Pier Silvio Berlusconi

Il mese di ottobre 2022 vede Mediaset superare gli ascolti della concorrenza nel giorno medio. Un dato che arriva alla vigilia di un evento, i mondiali in Qatar, che consentirà a Rai di accogliere molto pubblico, ma presenterà anche il rischio di allontanare quello più fedele. Occasione ghiotta per Mediaset.
A cura di Andrea Parrella
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Per la prima volta da 18 anni a questa parte, il mese di ottobre 2022 svela un dato raro nel panorama televisivo: nel giorno medio le reti Mediaset superano quelle Rai. Il dato è fornito da Studio Frasi e riportato dal Sole 24 Ore, certifica il 37,97% per Mediaset e il 37,19% per il servizio pubblico.

Come ha fatto Mediaset a superare la Rai

Numeri frutto di strategie, di una maggiore attenzione sui canali digitali da parte di Cologno Monzese, mentre Rai sembra puntare maggiormente sulle generaliste, conservando il primato di Rai1 come rete più vista in prima serata: "Le strategie di progettazione del palinsesto dei due principali editori – ha spiegato Francesco Siliato di Studio Frasi al Sole 24 Ore – sono sempre le stesse, un po’ come i programmi. A differire è la strategia complessiva, l’ampiezza della propria offerta nei confronti dei pubblici. La Rai ha scelto di fermarsi, bloccare lo sviluppo di canali tematici e specializzati. Il contratto di servizio sembra addirittura prevedere una loro riduzione".

Si tratta, insomma, di due approcci tra loro molto distanti che stanno permettendo a Mediaset di affrontare con maggiore agilità la sfida imposta dalla "rivoluzione copernicana" delle piattaforme OTT che per assurdo adesso, il caso di Netflix e dell'abbonamento con le inserzioni pubblicitarie lo dimostra, si stanno approcciando a modelli squisitamente televisivi. Diversificare (nell’ultimo periodo Mediaset ha aggiunto un canale ogni due anni) e centrare con maggiore precisione i diversi target, legare la massa di spettatori alla fruizione televisiva, nel tentativo di disincentivare la fuga dall'idea di fruizione tradizionale inglobando le nuove modalità. Non è un caso che lo studio pubblicato dal quotidiano citi la nuova categoria Auditel di "Tv non riconosciuta", quella che include anche i videogiochi, DVD, film scaricati da pc, musica, etc.

La Tv stravolta dai mondiali in Qatar

L'impressione è che questo dato arrivi in un ottobre caldo e dal peso simbolico potenzialmente fortissimo, per certi versi cruciale, perché cade alla vigilia di un evento raro, senza precedenti fino a questo momento, che va a rompere la liturgia della stagione televisiva tradizionale. I mondiali di calcio in Qatar, al via dal 20 novembre, altereranno per due mesi la regolare programmazione delle reti Rai, in particolare Rai1 e soprattutto in prima serata. Stravolgimento che si riverserà a catena su tutta la televisione generalista. Le variazioni del daytime di Rai1 . avranno un'influenza importante sul tipo di pubblico sintonizzato sulla prima rete, perché se è vero che i mondiali di calcio sono un evento in grado di attingere da un bacino ampio e variegato di spettatori, non è detto che corrisponda alle persone abitualmente sintonizzate sulla prima rete dalle 14 sino alla fine della prima serata.

Un'occasione per Mediaset

È qui che la concorrenza potrebbe trovare terreno fertile per attirare nuovo pubblico, approfittandone per affondare proprio in quelle fasce che hanno contribuito a dare forma al dato di Mediaset citato all'inizio dell'articolo. Il rischio, in assenza di una controprogrammazione accattivante, è che anche il pubblico tradizionalmente legato a Rai1 nella fascia pomeridiana, abbandoni la Tv generalista per rivolgersi a quelle piattaforme alle quali, volente o nolente, il pubblico ‘generalista' si è alfabetizzato soprattutto nel periodo della pandemia. La risposta di Cologno Monzese sembra quella di una programmazione invariata rispetto alla norma, che quindi intende garantire continuità. Non mancano le proteste interne, come quella di Gerry Scotti, che ha sottolineato con un pizzico di sarcasmo la scelta dell'azienda di proporre le repliche di Caduta Libera durante i mondiali anziché proporre contenuti inediti, magari legati al trend calcistico. Ma qui il discorso diventa più sofisticato, perché alla necessità di essere originali si accompagna il risparmio e si sa che i conti economici a Mediaset, come è normale per una Tv commerciale, sono sempre in cima alla lista.

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"L'avvenire è dei curiosi di professione", recitava la frase di un vecchio film che provo a ricordare ogni giorno. Scrivo di intrattenimento e televisione dal 2012, coltivando la speranza di riuscire a raccontare ciò che vediamo attraverso uno schermo, di qualunque dimensione sia. Renzo Arbore è il mio profeta.
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