È terminata con due settimane di anticipo l'avventura de La Talpa, il reality riproposto da Mediaset dopo anni di attesa e invocazioni degli appassionati. Con la puntata di lunedì 26 novembre si chiude il remake del programma con tre puntate condensate in una e lo svelamento della Talpa, Lucilla Agosti, e del vincitore Alessandro Egger.
Un finale che si chiude con ascolti in crescita, dopo le difficoltà delle scorse settimane. La Talpa era già partito in affanno ed ha subìto un calo drastico nelle due puntate successive, fino a toccare il 10,57% di share il 18 novembre. Nei giorni successivi prima le indiscrezioni e poi l'ufficialità hanno decretato la chiusura anticipata del programma condotto da Diletta Leotta, vero capro espiatorio di questo fallimento annunciato.
Perché La Talpa sembra un disastro annunciato
Perché di questo si tratta, un disastro di risultati e di gestione che pare il frutto di una trasmissione costruita per non funzionare. La Talpa non era solo un'operazione revival da preservare e proteggere, ma anche un programma realizzato secondo una logica attraverso la quale Mediaset provava a percorrere una nuova strada per i suoi reality. Via la diretta, lo studio, gli applausi del pubblico, elementi che segnano i reality Mediaset da quando esistono, spazio ad un formato realizzato in esterna, con una modalità molto più simile allo stile Pechino Express e una forma ibrida tra messa in onda regolare e piattaforma. Infine la conduzione di Diletta Leotta, volto nuovo per la generalista, dotata di un seguito composito di social e riconoscibilità mainstream grazie al calcio.
Tutto corretto, quindi cos'è che non ha funzionato? Anzitutto il budget. Si parla insistentemente di un investimento molto al di sotto delle aspettative, che si è riflesso nella scelta delle location e delle prove, di cui il pubblico nostalgico de La Talpa si è giustamente lamentato nel corso delle settimane. D'altronde è immaginabile che il "dimagrimento" del format sopra descritto sia figlio proprio di una scelta votata al risparmio. In seconda istanza il contrasto tra l'immagine abituale di Leotta e il contesto che ha sempre contrassegnato La Talpa, spartano e senza paillettes. La conduttrice avrebbe potuto sfruttare questa occasione per scrollarsi di dosso il peso di un'immagine che le ha dato tanto ma l'ha anche ingabbiata negli ultimi anni. Forse si poteva fare di più. È stata rilevante anche la totale indisponibilità di Mediaset ad attendere, quando i problemi sono prevedibilmente venuti al pettine, la chiusura è stata drastica e immediata, accompagnata anche da un comunicato paradossale sul successo del programma, inviato un giorno prima della finale anticipata. Ironia della sorte, con l'ultima puntata gli ascolti hanno iniziato a crescere.
Il caso Diletta Leotta, come rafforzare un pregiudizio
Hanno pesato inoltre le fughe di notizie, come la storia della conduttrice telecomandata da un auricolare che ha delegittimato Leotta, minandone la credibilità ancor prima che il programma iniziasse e facendola passare come incapace pur non essendolo (questo è il parere di chi scrive, almeno). Queste chiacchiere, fisiologiche in questo ambito, hanno di certo contribuito a creare un clima di antipatia attorno alla figura di Leotta, in particolare corroborando nella testa di chi la ritiene solo immagine il pregiudizio ingeneroso che ci sia ben poco oltre l'immagine stessa. Infine un peso l'ha avuto la scelta di Canale 5 come rete generalista per un prodotto di questo tipo. L'ammiraglia Mediaset ha un pubblico poco incline alla novità e questo formato de La Talpa rompeva ogni ponte con il programma che era stato una volta, conservando solo il titolo.
L'ipotesi Isola dei Famosi per Leotta
Per tutti questi motivi, La Talpa appare come un fallimento annunciato, quasi costruito. Concepito come un esperimento, con l'azienda orientata a un nuovo approccio e la prospettiva di adattare eventualmente questa modalità ad altri titoli come L'Isola dei Famosi, da qualche stagione in difficoltà, è stato cassato alla prima difficoltà. Ma questa dell'Isola dei Famosi potrebbe essere la mazzata finale per La Talpa e per Diletta Leotta, che per la conduzione de L'Isola sarebbe la candidata numero uno, stando almeno alle indiscrezioni che circolano. Indiscrezioni che, in considerazione di un flop così eclatante, hanno tutta l'aria di somigliare alle ipotesi sul nuovo pontefice durante i giorni del Conclave: nomi da bruciare per una fumata bianca.