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Mauro Coruzzi a due anni dall’ictus: “Sto imparando a parlare come i bambini, ma so che non tornerò come prima”

Mauro Coruzzi si racconta a Verissimo, a quasi due anni dall’ictus che lo ha colpito. L’attore ricorda il momento in cui è stato colto dal malore, parlando anche dei progressi fatti, ma aggiungendo: “So che non tornerò come prima, ma non mollo”.
A cura di Ilaria Costabile
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Ospite della puntata di domenica 9 febbraio di Verissimo, Mauro Coruzzi, conosciuto ai più con il nome di Platinette, ha parlato di come l'ictus che lo ha colpito a marzo del 2023 abbia cambiato inevitabilmente la sua vita. L'attore e speaker radiofonico ha raccontato di aver affrontato un periodo emotivamente duro, difficile, del quale ancora adesso porta gli strascichi.

Mauro Coruzzi parla dell'ictus che lo ha colpito

Coruzzi, nel salotto di Silvia Toffanin, racconta come la sua vita sia cambiata da quando a marzo del 2023 è stato colpito da un ictus ischemico. Ha dovuto imparare nuovamente a muoversi, parlare con scioltezza, come se fosse un bambino:

Non pensi mai che il tuo destino sia tracciato in certi modi. Per uno che, come me che ha cominciato a lavorare alla radio cinquant'anni fa a Parma, ritrovarsi a non saper parlare e non muoversi è stato difficile. Mi sono detto "Cosa faccio se non riesco a riprendermi?" La comunicazione è sempre stata la mia vita, mi sono ritrovato perso, come un giocatore di calcio senza gambe. Il ricovero è stato lunghissimo, due mesi abbondanti, i primi giorni scrivevo e basta. In questo momento, grazie alla logopedia, sto imparando di nuovo ad articolare le parole come fanno i bambini piccoli, a volte, sembro una macchina. So che quando le persone pensano di farmi stare bene e mi dicono "Tornerai come prima" non è vero, lo so benissimo ma io non mollo.

Il giorno in cui è stato colpito dal malore, non può dimenticarlo, è impresso nella sua mente e ricorda in maniera nitida come l'aiuto di coloro che erano al suo fianco in quel momento sia stato fondamentale. A questo proposito, Coruzzi sottolinea come la prevenzione sia importante e prendersi cura sé può essere decisivo nei momenti di difficoltà:

Ho avuto la fortuna di avere accanto a me dei fisioterapisti che, nel momento in cui l'ictus stava avvenendo, hanno capito cosa stesse succedendo e hanno subito chiamato i soccorsi. Quello che vorrei dire è che è importantissimo intervenire subito. Penso che sia fondamentale tenere sotto controllo la pressione, il peso, avere una vita sana e, poi, non caricarsi troppo di stress perché, nel mio caso, credo che quello abbia influito tanto su ciò che mi è successo. Io ho sempre cercato di fare bene nel mio lavoro, di dare il massimo ma, poi, non avevo una vita privata, ad esempio, ne ho avuta una ma tantissimo tempo fa…

"Non mi sono mai piaciuto", il racconto di Mauro Coruzzi

Infine, spazio anche ad un racconto più intimo, relativo al suo privato e all'amore. Come spesso accade nel programma, Silvia Toffanin mostra anche stralci di interviste passate e tra le tante, ne è emersa una con Maurizio Costanzo, figura importante nella vita di Platinette. In questa chiacchierata, sottolineava come il suo aspetto fisico avesse rappresentato sempre un problema, per cui anche l'amore ne ha risentito:

Io non mi sono mai piaciuto fisicamente perché ho sempre pensato di non essere un granché e, quindi, quando iniziavo qualche frequentazione mi sembrava impossibile stesse accadendo. L'ultima storia l'ho vissuta 15 anni fa e, forse, sono stato amato anche troppo. Era un medico ma non mi piaceva la piega che stava prendendo tutto perché mi assillava con tante chiamate e, poi, era possessivo, io mi sono allontanato. Penso che per amare sia necessario amarsi. Oggi, io mi sopporto

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