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Massimo Giletti parte timido su Rai3, meglio Corrado Augias con Giordano Bruno Guerri su La7

Massimo Giletti parte timido col suo Stato delle Cose, agli ascolti vince Augias con l’intervista a Giordano Bruno Guerri su Galeazzo Ciano e sul fascismo. Le scintille in studio tra Francesca Pascale e Roberto Vannacci, però, conquistano l’attenzione sui social.
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La prima puntata di Massimo Giletti con Lo stato delle cose ha portato ai favori della cronaca un epico scontro tra Roberto Vannacci e Francesca Pascale. Nonostante questo, però, i dati degli ascolti tv di lunedì 30 settembre sono un po' timidi: 840mila spettatori netti e il 5.4% di share. È andata meglio a Corrado Augias e alla sua Torre di Babele su La7 che ha raccolto 969mila spettatori e il 5.3% di share. I dati in sovrapposizione, poi, certificano la vittoria di La7: 5.27% contro il 5.02% di Rai3.

Vince Augias su La7 con Giordano Bruno Guerri

Corrado Augias ha ospitato Giordano Bruno Guerri, uno dei massimi studiosi viventi di Gabriele D'Annunzio e dell'epoca fascista nonché presidente del Vittoriale degli Italiani. Nel corso della trasmissione, dedicata alla figura di Galeazzo Ciano, il conduttore ha pungolato il suo ospite con "una domanda dovuta": "Lei si è occupato tanto tempo di fascismo ed è collocato più a destra, si sente fascista?". La risposta di Giordano Bruno Guerri:

Non dica sciocchezze. Io più studio il fascismo, più divento libertario. Non solo. Sono anti-mussoliniano. In ottobre esce un mio libro che si chiama "Benito" perché gli italiani chiamavano Mussolini, solo Benito e non Mussolini e nemmeno Duce. Nel libro cerco di capire quest'uomo e il rapporto che aveva con gli italiani. Di fascisti in Italia ce n'erano pochissimi. Il fascismo voleva un popolo di guerrieri, e noi non lo siamo. Il fascismo voleva un popolo dedito allo Stato, niente fuori dello Stato. Il fascismo voleva un popolo che si sentisse imperiale, come gli antichi romani. Fascisti non ce n'erano. C'erano mussoliniani. Il mussolinismo ha dominato per vent'anni. S'immagini, quindi se io sono mussolinano.

Massimo Giletti imposta un talk show classico

Massimo Giletti parte timido, ma imposta il suo classico talk show che ha anche dei momenti rilevanti per la cronaca televisiva. Parte con Matteo Renzi che, di fatto, ha stroncato Giuseppe Conte additandolo come il primo responsabile delle frizioni sul presunto "campo largo". Poi c'è stato il piatto forte con la prima volta di Francesca Pascale contro Roberto Vannacci:

La verità è che lei, come tutti gli ossessionati dell'omofobia, lei non fa altro che nascondere qualcosa che reprime fin dalla nascita. Questo è quello che penso io e la maggior parte degli italiani. Lei può arrivare massimo a 500mila voti, perché gli italiani non sono stupidi

Lo studio televisivo ricorda "Non è L'Arena", le scintille son sempre quelle. Giletti si riprenderà.

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