Massimiliano Gallo commosso a Domenica In: “Peccato che i miei non abbiano visto il mio successo”
Ospite della puntata di domenica 6 novembre di Domenica In è Massimiliano Gallo. L'attore napoletano si racconta nel salotto di Mara Venier, lasciandosi trasportare dai ricordi d'infanzia, tra suo padre Nunzio e sua madre, già grandi artisti che lo hanno introdotto nel mondo dello spettacolo e, proprio a loro, rivolge un pensiero non senza trattenere le lacrime.
L'infanzia già sul palcoscenico
Protagonista della fiction di Rai1 "Vincenzo Malinconico – Avvocato d'insuccesso", Massimiliano Gallo sta riscuotendo i frutti di un lavoro durato anni che lo ha visto passare dal teatro al cinema, alla televisione, diventando un volto noto e apprezzato nel panorama attoriale italiano. Una passione, quella per l'arte che è insita in lui sin da bambino:
Paradossalmente io ho iniziato con mia madre, lei lavorava con Taranto, poi lasciò perché aveva quattro figli, ma poi mise su questa compagnia dei piccoli, ma ci trattavano già come professionisti. Sin da piccolo ho fatto tutto i mestieri del teatro, d'estate, stando accanto a mio padre. E adesso sono diventato capocomico di una compagnia.
La commozione per i genitori
Il primo ruolo fuori dal teatro, però, è arrivato nel 2008, con Fortàpasc, insieme a Libero De Rienzo. Ed è su questo punto che si sofferma l'attore partenopeo, sottolineando come quello fu l'inizio di un percorso che l'ha portato ad un riconoscimento ottenuto con impegno e dedizione, ma che come da lui affermato "è arrivato tardi", non in tempo perché i suoi genitori potessero goderne: "Papà non è riuscito a vedere neanche il primo film, mamma l'ha visto. Ma poi quando nel 2010 mi chiamò Ferzan Ozpetek per Mine Vaganti, andai a Berlino, ma quando sono tornato lei non ce l’ha fatta a vederlo". L'attore, commosso, ammette che con grande gioia avrebbe voluto condividere questi traguardi con i suoi genitori, soprattutto con il padre che è sempre stata una figura simbolica nella sua vita, diviso tra l'essere un uomo di spettacolo più che noto e semplicemente suo papà:
Dopo tanti anni in terapia mi sono reso conto del fatto che ero arrabbiato con mio padre, quando invecchiò, perché lo avevo sempre visto come un mito, quindi non riuscivo a vederlo a casa, in poltrona. È stato complicato, perché c’è sempre stata una proiezione, di come lo avevo visto per una vita intera.