Mara Venier: “Da giovane ho subito violenze prolungate, non sono stata capace di reagire”
Mara Venier si è raccontata a Belve, nella prima puntata della nuova stagione del programma condotto da Francesca Fagnani. Ripercorrendo la carriera e la sua vita, Venier ha parlato di gioie e dolori, amori e dissapori, successi e momenti di difficoltà, come quello che sta vivendo in questo momento. "Il pubblico mio non mi ha mai abbandonato, tranne quando mi hanno tolto i programmi. Sono popolare, pesciarola, sono così".
Venier si descrive come una mamma severa, soprattutto con la figlia Elisabetta: "Ero molto protettiva come madre, urlavo dal terzo piano ‘mezzanotte. a casa sennò ti taglio l'uccello'. Sono sempre stati puntuali". La conduttrice racconta: "Non sono mai stata ambiziosa, non ho mai inseguito il successo. Anzi, sono stata sempre molto insicura, volevo vivere a Mestre e fare la parrucchiera o, tuttalpiù, aprire una profumeria". A proposito di questo, si descrive come una persona molto vicina alla gente: "C'è uno sdoppiamento tra la Mara della televisione e quella della mia vita, vado al supermercato, dal fruttivendolo […] Il mio è stato culo. Se sono invidiata? Credo di sì, perché dall'esterno tutto può sembrare bello, molti penseranno perché questa a 74 anni sta ancora a rompere le balle con Domenica In? Invece è l'ultimo anno, lo ripeto".
La violenza subita da giovane
Tra le confessioni di Venier, quello di aver vissuto un momento complesso da giovane: "Guardando me giovane mi faccio tenerezza, perché sono accadute delle cose nella mia vita alle quali non ho saputo reagire. Ero una ragazza molto vulnerabile, indifesa, mi hanno potuto fare del male vero. Credo il mio carattere difensivo quando sono diventata adulta dipenda da quello che è successo. Mi riferisco a una violenza che mi è stata fatta, fisica e psicologica durata molti anni, non ero incapace di reagire, non avevo lo spessore, la forza, l'intelligenza. Allora era diverso, oggi le donne denunciano".
"Mai guardata Domenica In senza di me. Il mio successore? De Martino"
Domenica In è il programma che ha segnato la sua carriera e la sua vita: "Non ho mai guardato Domenica In senza di me, perché era qualcosa che mi apparteneva, che mi ha dato tanto e mi ha cambiato la vita. Non ho saputo mai dire di no al programma e ogni volta che sono stata mandata via, rimaneva sempre il rimorso. Non mi è piaciuto il modo in cui è stato fatto e ogni volta che mi hanno richiamato ho ceduto. L'ultima volta mio marito non era d'accordo, avevo pensato di fare solo un anno, invece sono ancora qua. Ma stavolta basta, a settembre ho altri progetti". Non si sente trash, anche se non rinnega: "Ora intervisto Sorrentino e Coppola, ma vorrei tanto tornare alle edizioni con Giucas Casella, mi divertivo come una matta." E aggiunge, sul futuro dopo di lei: "Se dovessi pensare a un nome per sostituirmi, vedrei molto bene Stefano De Martino, potrebbe rivoluzionare il programma, condurla bene e fare una bellissima edizione".
Gioie e delusioni, rancori, persone che si sono rivelate diverse nei momenti di difficoltà: "Non c'è una persona sola ad avermi deluso, per quanto tanti siano diventati ricchi, comprati le case. Non c'è una persona che mi ha abbandonata, ma sono riconoscente verso chi mi ha aiutata, Maria De Filippi. Lei mi è stata vicina mentre mia madre se ne andava. Le sue chiamate non le dimenticherò".
La depressione e le dipendenze
Venier non nega, tra le traversie della sua vita, di aver vissuto momenti di difficoltà e squilibrio, oltre che pericolo di cadere nelle dipendenze: "C'è stato un periodo in cui cercavo risposte ed ero in balia di alcune persone che si approfittavano di me. Ci sono stati vari momenti della vita in cui ho avuto il sentore che stessi perdendo il controllo, ma mi sono sempre salvata. Ho sofferto molto di depressione, inutile girarci attorno, all'inizio la chiamavo malinconia, poi ho iniziato a capire che era altro. La prima volta è successo a 20 anni a sentire uno stato d'animo che ti portava solo a un pensiero che è meglio non dire. Non mi sono mai curata, poi dopo anni ho trascorso un mese in una clinica con la terapia del sonno. Le ragioni? Le complicazioni della mia vita, dolori molto forti ai quali ho sempre cercato di reagire e nascondermi" . Tra i momenti difficili c'è l'adesso: "Questo è un momento di grande fragilità per me. La causa scatenante è l'incidente che ho avuto all'occhio, a metà luglio guardavo il televisore e ho notato che vedevo a metà. Ho avuto cinque interventi, ora sto bene ma c'è la paura di non tornare a vedere".
La chirurgia estetica e i tradimenti
Tra i passaggi, anche quello sul rapporto con la sua fisicità: "Non mi sono rifatta, ho fatto solo punturine alle labbra e mi sono pentita. Sono abbastanza contraria". E infine sull'amore e i tradimenti subiti: "Mi innamoravo di uomini che non potevano essere fedeli. Jerry Calà al matrimonio l'ho trovato che baciava un'altra nel bagno".