video suggerito
video suggerito

Manuel Bortuzzo: “Ho denunciato Lulù perché era l’unico modo per tenerla lontana”

Manuel Bortuzzo ha parlato a Verissimo della sua denuncia per stalking nei confronti dell’ex compagna Lulù Selassié: “Era convinta fosse finita tra noi a causa della mia famiglia”. Oggi segue un percorso con uno psicologo: “Questa storia mi ha fatto perdere fiducia nell’amore”.
354 CONDIVISIONI
Manuel Bortuzzo a Verissimo
Manuel Bortuzzo a Verissimo

A Verissimo, Manuel Bortuzzo, il campione di nuoto, ha raccontato la sua versione della denuncia di stalking nei confronti della sua ex compagna Lulù Selassié, con cui aveva cominciato una relazione d'amore quando erano entrambi protagonisti del Grande fratello. Una storia complessa, che è finita con la condanna della donna – con pena sospesa – per stalking. Bortuzzo ha ripercorso alcune delle tappe di questa storia, dalla nascita della relazione alle difficoltà che si sono sfatte sempre più complesse, fino a tutte le volte che la donna lo ha seguito – arrivando anche a farlo durante gare ufficiali di nuoto, all'estero.

La vicenda con Lulù Selassié e la denuncia

L'atleta ha raccontato che la frequentazione intera tra di loro è durata un paio di mesi: "Quando la lascio non lo accetta, al punto che sono stato costretto a fare un comunicato per dirle che era vero. Da lì le cose sono andate verso il basso: vado avanti nella mia vita, inizialmente la giustifico, poi alcune cose sono diventate invadenti per la mia vita, ogni giorno subivo piccole cose, veniva sotto casa, nei posti in cui andavo, nei ristoranti dove ero con gli amici, chiamava tutti i tuoi amici e diventa invalidante perché volevo stare sereno. Non ero più innamorato" spiega l'atleta.

Bortuzzo ammette che ci sono stati dei ritorni, talvolta in amicizia altre volte sperando che la relazione potesse subire un cambiamento: "Sono sensibile e se una persona insiste ti porta nella sua malattia che quasi le credi e cedi, magari ci sono state volte in cui le ho risposto e nell'ultimo periodo abbiamo provato a frequentarci, a volte ti sembra pure amore, ma non è sano pensare così e te ne rendi conto quando sei fuori da quel gioco psicologico". Un gioco psicologico che, dice l'atleta, la portava a minacciarsi di uccidersi. Poi è successo che per due volte si è presentata in città all'estero durante gare importanti di nuoto, come ai Mondiali Paralimpici di Manchester nel 2023 o agli Europei Open di Madeira nel 2024.

Immagine

In entrambi i casi tornando nella sua stanza ha trovato un bigliettino sotto la porta in cui la donna diceva di raggiungerlo nella stanza che aveva prenotato e se la prima volta ci va per cercare di non far scatenare un putiferio, la seconda volta evita, ma, spiega, lei lo raggiunge e nasce un alterco, a quel punto il Capitano della Nazionale – compagno di stanza del nuotatore – gli suggerisce di farla entrare: "L'ho portata dentro, ci mettiamo all'entrata del bagno e lì mi ha alzato le mani addosso (cosa che la donna nega, ndr), non l'avevo mai vista così: non esiste che alzi le mani addosso a una persona, non c'entra che l'abbia fatto con me. Io resto scioccato, fermo, l'ho presa per il polso, l'ho accompagnata fuori e le ho detto ‘Ci vediamo in tribunale'. L'ho denunciata per stalking perché era l'unico modo per tenerla lontana".

Tra questi due avvenimenti continuano i tira e molla, a un certo punto pare ci fosse un riavvicinamento, racconta Bortuzzo: "Pensavo fosse cambiata, lei aveva un appartamento in cui ci vedevamo e in quei giorni si è dimostrata la persona che forse volevo a fianco. Io non ho mai negato che ci siamo visti, le dicevo ‘Se tu sei questa, possiamo anche stare assieme', in anni in cui non ero comunque lucido. Era lei che mi ha portato a essere in quel modo, adesso neanche io mi riconosco in certi comportamenti. Poi è tornata a essere quella di sempre: possessiva, gelosa, opprimente, ti riempie di chiamate, la situazione era pesante".

"Era convinta fosse finita per colpa della mia famiglia"

Bortuzzo sottolinea un dettaglio che chiama in causa la sua famiglia: "Lei era convinta che la mia relazione con lei fosse finita per colpa di mio padre, la mia famiglia, ma le dicevo che ero io che non volevo e dentro le scaturiva qualcosa e diceva: "Smettila di dire queste cazzate se no ti ammazzo" continua Bortuzzo che oggi segue un percorso di analisi: "Questa storia mi ha fatto perdere fiducia nell'amore – ha spiegato a Silvia Toffanin -, è stato stressante a livello emotivo, e quando vedo un'esposizione mediatica mi blocca, mi fa venire l'ansia: seguo un percorso con uno psicologo, pensa quanto la mente può essere strana, perché ti senti in colpa, bisogna andare avanti".

354 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views