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Grande Fratello 2023/2024

Lutto di Beatrice Luzzi, la psicologa: “Concorrenti indifferenti perché la pandemia ci ha reso egoisti”

Sul settimanale Chi, la psicologa Ilaria Squaiella spiega i motivi alla base della freddezza con la quale i concorrenti del Grande Fratello hanno accolto la notizia della morte del padre di Beatrice Luzzi.
A cura di Daniela Seclì
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Per gentile concessione dell'ufficio stampa Endemol Shine Italy
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Sulle pagine del settimanale Chi, la psicologa Ilaria Squaiella spiega le possibili motivazioni dell'indifferenza con la quale i concorrenti del Grande Fratello hanno accolto la notizia della morte del padre di Beatrice Luzzi. Cosa potrebbe esserci alla base di quella mancanza di empatia che lo stesso Alfonso Signorini ha rimarcato? Secondo la psicologa, il comportamento dei gieffini potrebbe essere in qualche modo legato alla scia lasciata dalla pandemia.

I concorrenti del GF hanno reagito con freddezza al lutto di Beatrice Luzzi

La psicologa Ilaria Squaiella ha spiegato che da una parte è vero che alcune persone non sanno come reagire davanti al dolore: "Non riescono a trovare le parole e si sentono bloccati nell'espressione del proprio vissuto emotivo. Altri temono la morte e gli addii a tal punto che, quando vedono qualcuno a loro vicino soffrire per questi motivi, fuggono a gambe levate". Tuttavia, ritiene che questo non sia il caso dei concorrenti del Grande Fratello:

Molti concorrenti hanno mostrato una totale indifferenza di fronte a questa vicenda, come se la cosa non solo non li toccasse da vicino, ma non li riguardasse affatto. Viene spontaneo ricordare ciò che accadde nell'edizione 2021 del GfVip, quando Dayane Mello ricevette la notizia della scomparsa di suo fratello. La reazione della Casa fu totalmente diversa, quasi opposta. I concorrenti rimasero fortemente turbati e si strinsero intorno alla modella brasiliana, cercando di sostenerla e confortarla in ogni modo possibile, compatibilmente con la situazione nella quale si trovavano. Come sono possibili comportamenti tanto differenti di fronte alla notizia di un lutto?

Perché tanta indifferenza davanti alla morte

La psicologa, dunque, ha ricordato che nel 2021 la minaccia del Covid aveva portato alla generale convinzione che ne saremmo usciti migliori, più solidali. Insomma, quel dramma collettivo aveva portato a interessarsi l'uno dell'altro, a percepire il dolore del prossimo e ad adoperarsi per alleviarlo. Ma una volta superato il periodo peggiore, il quadro è apparso ben diverso:

In realtà, le conseguenze della pandemia sono state ben altre. Si è fortemente accentuato l'individualismo, che in moltissimi casi si traduce in egoismo: "Penso per me, ai miei bisogni, alle mie esigenze". Gli altri non solo passano in secondo piano, ma spesso non sono neanche contemplati, come se fossero trasparenti. Contemporaneamente si è creata una "anestesia emotiva", una sorta di distacco dai sentimenti altrui, dalle sensazioni e dai vissuti, soprattutto negativi.

E ha concluso con un'ultima considerazione: "Molti partecipanti di questa edizione sembrano essere guidati dai propri bisogni che cercano di soddisfare senza tener troppo conto della presenza dei compagni. Una logica lontana dal mondo adulto e più tipica dell'infanzia, quando il bambino vive una fase di totale egocentrismo nella quale pensa solo a soddisfare i propri desideri ed esigenze. L'aspetto positivo di tutta la vicenda è un forte invito a riflettere e a spostare lo sguardo da noi stessi all'altro".

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