Luca Zaia elogia il Fabio Fazio odiato da Matteo Salvini, Che Tempo Che Fa divide la Lega
Se sei un personaggio pubblico, soprattutto politico, una presenza Tv è ancora sufficiente a determinare il pubblico al quale vuoi parlare e in che modo tu voglia parlarci. Il passaggio di Luca Zaia a Che Tempo Che Fa è significativo perché unisce l'aspetto televisivo a quello strettamente politico, due ambiti molto prossimi soprattutto se il territorio di discussione è la trasmissione di Fabio Fazio.
Zaia, inserendosi nella scia aperta dal ministro degli Esteri Antonio Tajani, ha elogiato il programma nel corso dell'intervista con Fabio Fazio. "Si dice ancora ‘complimenti per la trasmissione'?", ha chiesto il governatore della regione Veneto tra un passaggio e l'altro suscitando una certa ilarità in studio.
Facile intuire le molteplici sfumature di questa reazione. La trasmissione di Fabio Fazio è il caso televisivo della stagione perché migrata dalla Rai a NOVE con un notevole successo di ascolti che imbarazza, oggettivamente, il servizio pubblico attualmente da una governance a trazione destrorsa, in linea con il governo in carica. È già di per sé un segnale, che consente a Fazio di gongolare e togliersi l'ennesimo sassolino dalla scarpa, ma c'è di più. A salutare l'uscita di Che Tempo Che Fa dalla Rai, infatti, era stato in primis il leader della Lega Matteo Salvini, conquel "Belli ciao" rivolto a Fazio e Littizzetto ormai divenuto celebre. Questo fuoco amico da parte di Zaia, dunque, definisce in modo ancora più chiaro l'ipotetica spaccatura proprio all'interno della Lega.
Stesso partito, ma obiettivi politici evidentemente opposti, con Che Tempo Che Fa a fare da cartina tornasole di questa doppia anima del partito guidato da Salvini. Che Zaia provi da tempo a coniugare il successo elettorale in Veneto con una serie di temi politici che non appartengono alla tradizione di destra (qui la recente intervista a Fanpage che lo testimonia), è cosa evidente. Giunto al terzo mandato da governatore, dal 2025 potrebbe ampliare le sue mire, anche se è stato lo stesso Salvini, di recente, a dirsi favorevole a un quarto mandato per i presidenti di regione. Ogni riferimento è puramente casuale.
Che il percorso possa improvvisamente apparire incompatibile o alternativo al leader che in questo momento guida il partito al quale appartiene, è piuttosto chiaro e che il programma di Fazio possa essere teatro di uno scontro a distanza è un'ipotesi verosimile.