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Ballando con le stelle 2024

Luca Barbareschi e la dedica alla sorella che ha perso a un anno: “Mia madre ci separò, le ero legato”

Luca Barbareschi ha dedicato il ballo a sua sorella Valentina, che non ha visto crescere: “Le ero legato, l’adoravo, ma non l’ho più vista”.
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La puntata del 16 novembre di Ballando con le stelle ha offerto uno dei momenti più intensi e personali della stagione. Luca Barbareschi ha deciso di dedicare, insieme alla sua partner di ballo Alessandra Tripoli, la performance a sua sorella Valentina, raccontando una storia familiare toccante e carica di emozione. "Ho deciso di dedicare questo ballo a mia sorella. È una sorella che non ho mai avuto". I due, infatti, sono stati separati da piccoli dalle scelte "estroverse", come ha dichiarato Barbareschi, di sua madre.

Le parole di Luca Barbareschi

Valentina aveva appena un anno quando fu allontanata dalla famiglia in seguito a una decisione di sua madre, definita "un colpo di genio nella sua genialità". Il racconto si è poi tinto di commozione: "Mia sorella rischiò di morire proprio quell'anno, e io, bambino di sei anni, pregavo. Le ero legato, l'adoravo, ma non l'ho più vista. È stato un gesto inconsulto di mia madre, che le ha tolto la felicità dell'adolescenza e dell'infanzia, del papà e di un fratello come me". Barbareschi ha sottolineato quanto Valentina abbia sofferto le difficoltà della vita, affrontando non solo l’assenza di una figura paterna e fraterna, ma anche il peso di avere un fratello "ingombrante" come lui: "Molto lavoro l'ha perso per colpa mia." Nonostante questo, il loro legame si è mantenuto forte: "Per me è come una figlia, così come i suoi figli."

Ho deciso di dedicare questo ballo a mia sorella. È una sorella che non ho mai avuto. Quando aveva un anno se la son presa perché nella genialità di mia madre pensava che dividere i fratelli fosse un colpo di genio. Tra l'altro mia sorella rischiò di morire proprio quell'anno e io pregavo. A sei anni ero legato alla mia sorellina e poi non l'ho mai vista. È stato un gesto inconsulto di mia madre. È quella che ha sofferto più di tutti. Mia sorella per me è come mia figlia, così come i suoi figli. Mia madre le ha tolto la felicità dell'adolescenza e dell'infanzia, del papà e di un fratello come me che l'adorava. Ha faticato più di altri a diventare una donna sicura di sé. Ha lavorato in tenera età al restauro dell'ultima cena di leonardo. Ha pagato molto un fratello ingombrante come me. Molto lavoro l'ha perso per colpa mia. La vedo come una bambina di sessant'anni. Vorrei che capisse che la amo più di tutta la mia vita. E vorrei capisse che la vita è adesso. Valentina, fin che ci sono io, nessuna ti tocca.

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