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Opinioni

Lo speciale per Maurizio Costanzo dimostra che Mediaset ha una storia che non celebra abbastanza

La serata in onore del ricordo di Costanzo ha fatto emergere grandi chicche del passato che sono testimonianza dell’enorme archivio a disposizione di Mediaset. Un’azienda che negli ultimi anni sembra essersi fatta scappare la tendenza della nostalgia, pur avendone contenuti e mezzi per sfruttarla.
A cura di Andrea Parrella
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La serata dedicata a Maurizio Costanzo a un anno dalla sua scomparsa si è rivelata una grande festa, di risate e commozione. Un momento nel quale molti telespettatori hanno avuto modo di rivivere Maurizio Costanzo nei ricordi degli ospiti della serata, ma anche di poter rivedere momenti che appartengono alla memoria comune ma che, nell'era della digitalizzazione, sono per assurdo molto più complessi da reperire a differenza di quanto accade per i reperti storici della teche Rai, ad esempio.

Se il rituale collettivo celebrato da Fabio Fazio e Maria De Filippi per il ricordo di Costanzo può avere una funzione che non vada solo nella direzione dello sguardo al passato ma anche della proiezione verso il futuro, lo spunto che ne deriva è proprio relativo all'utilizzo che Mediaset fa del suo patrimonio di immagini. Un archivio ricchissimo e di sconfinato valore, che l'azienda non sembra aver valorizzato e riletto come avrebbe potuto fare in questi anni segnati dalla sindrome collettiva del nostalgismo.

Il riferimento più semplice da utilizzare è proprio quello di Techetechetè e del lavoro, enorme, che la Rai ha svolto negli ultimi anni per rivalutare il materiale d'archivio e inserire i contenuti in cornici narrative, percorsi tematici verticali, approfondimenti monografici, con il risultato di andare a riempire con i contenuti delle teche uno spazio di palinsesto fisso, quello dell'access estivo, ormai appuntamento fisso per molti telespettatori diventato una tendenza delle ultime stagioni.

A Mediaset non mancherebbero i messi, né i contenuti, per avviare un'operazione simile, che pure è stata fatta, ma con maggiore timidezza, quasi non si ritenesse necessaria la valorizzare del proprio passato, come se a Cologno Monzese prevalesse una pudicizia del ricordo che non va ostentato, ma conservato. Non manca la possibilità di farlo, basti pensare che nella sezione dedicata al Maurizio Costanzo Show di Mediaset Infinity si possono ritrovare molte pillole disponibili gratuitamente e anche la storica puntata dei tre tenori, con ospiti Vianello, Bongiorno e Corrado. Ma oltre alla disponibilità del contenuto occorre che a Mediaset comprendano il senso di una alfabetizzazione del pubblico alle teche, onde evitare il rischio che questo fenomeno avvenga, come sta in parte già accadendo, attraverso piattaforme altre, con qualità scadente e senza una linea di racconto a supporto. E se l'anniversario della scomparsa di Maurizio Costanzo fosse l'occasione giusta per una nuova fase?

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"L'avvenire è dei curiosi di professione", recitava la frase di un vecchio film che provo a ricordare ogni giorno. Scrivo di intrattenimento e televisione dal 2012, coltivando la speranza di riuscire a raccontare ciò che vediamo attraverso uno schermo, di qualunque dimensione sia. Renzo Arbore è il mio profeta.
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