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L’appello dei corrispondenti esteri della Rai: “Riprendiamo a informare da Mosca”

I corrispondenti esteri Rai chiedono di riprendere ad informare dalla Russia dopo la sospensione di tutti i servizi a causa della norme che restringono le libertà di stampa, l’appello.
A cura di Gaia Martino
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Marc Innaro
Marc Innaro

Lo scorso 5 marzo la Rai ha deciso di sospendere l'attività dei suoi inviati e corrispondenti dalla Russia. Una decisione che si è rivelata necessaria, volta alla tutela dei giornalisti in seguito l'approvazione della normativa che prevede forti pene detentive per la pubblicazione di notizie ritenute ‘false‘ dalle autorità. I corrispondenti esteri però ora non ci stanno più, si augurano che presto la Rai riprenda a informare dalla Russia con i suoi corrispondenti della sede di Mosca.

Le parole dei corrispondenti esteri Rai

Da oltre 3 settimane la Rai ha deciso di sospendere le corrispondenze dalla sede di Mosca a causa dell'entrata in vigore sul territorio della Federazione Russa di nuove norme che restringevano fortemente le libertà di stampa per chiunque operasse nel settore dell'informazione in lingua russa. "Con il passare dei giorni la decisione aziendale di fermare la produzione informativa dalla sede di Mosca appare non più giustificata dai fatti" hanno scritto i corrispondenti esteri del servizio publico televisivo in una nota diffusa da Usigrai che ora chiedono di ripristinare l'informazione da Mosca.

Tutti i principali network internazionali hanno ripreso il flusso informativo da Mosca con i propri corrispondenti o con i propri inviati, i corrispondenti esteri della Rai esprimono piena solidarietà al collega Marc Innaro e a tutti i colleghi fatti oggetto di critiche pretestuose da settori della politica e dell'editoria. Auspicano che la Rai non ceda a pressioni improprie provenienti dall'esterno. Chiedono che i vertici aziendali tutelino il buon nome dei propri dipendenti e che al più presto la Rai riprenda a informare dalla Russia con i suoi corrispondenti della sede di Mosca, osservatorio strategico con non mai in questo momento storico e con i suoi inviati sul campo.

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