L'ammissione di colpa, le fotocopie dei biglietti di treni e aerei da lui pagati, le lacrime, le scuse e i potenziali meme che ne verranno fuori. Da un punto di vista televisivo l'intervista del Tg1 al Ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano sul caso Boccia è stata un evento molto potente, per modalità e tempismo forse qualcosa di mai visto prima in Italia.
Lo speciale del Tg che ha stravolto il palinsesto di Rai1 è la dimostrazione plastica di come la televisione non sia più rappresentazione della realtà, ma soprattutto strumento per plasmarla, condizionarla. Breve riepilogo dei fatti per chi non sapesse di cosa si parla. Un ministro della Repubblica viene travolto da un caso in cui il piano privato e quello politico si sovrappongono. Tutto nasce dalla promessa di un incarico istituzionale da affidare a una persona che poco o nulla sembra avere a che fare con il Ministero della Cultura. Poi la promessa viene meno. Quindi la polemica che monta: chi è questa donna? Quali rapporti ha con il Ministro Sangiuliano? Lui spiega pubblicamente , ma nel frattempo interviene la diretta interessata, Maria Rosaria Boccia, che attraverso i social amplifica la vicenda mostrando documenti ufficiali che dimostrerebbero tutt'altra verità. Nel giro di pochi giorni un semplice "inciucio" assurge a vicenda di livello istituzionale, costringendo il premier Meloni a intervenire e l'opinione pubblica a interessarsi della questione. Si parla di dimissioni pressoché certe, Sangiuliano si reca da Meloni per rassegnarle e sembra l'atto che porterà alla fine del suo mandato. Ma nulla di tutto questo accade.
Poi arriva l'annuncio di un'intervista del Tg1 al ministro e qui Gennaro Sangiuliano si gioca ogni carta a disposizione, spogliandosi di tutto, per qualcuno anche di un pizzico di dignità. Racconta di aver conosciuto Boccia recentemente e aver pensato a un incarico per lei, ma il rapporto è diventato in poche settimane "sentimentale". Di fatto il ministro ammette di aver tradito sua moglie, scusandosi con lei. Lo fa con le lacrime agli occhi e in pochi istanti l'intervista a un ministro nel telegiornale più seguito d'Italia diventa un estratto di C'è Posta per Te. Manca il postino, che citofona alla moglie e le fa le domande per capire se sia davvero lei la persona che sta cercando, manca la busta gigante davanti al ministro, manca Maria De Filippi a fare da intermediaria per convincere lei, dall'altra parte, a perdonarlo. "È stato un errore che c'entra con la mia vita privata", dice Sangiuliano, che aggiunge di "non essere ricattabile", mentre in tempo reale Boccia lo accusa sui social di dire bugie.
La televisione dei sentimenti, che negli ultimi vent'anni non ci ha solo raccontati ma si è fatta realtà e l'ha plasmata, tribunale di dispute familiari, luogo in cui si perdonano i torti subiti, esce dai suoi spazi abituali ed entra nella vita politica. Si impossessa di un Tg e diventa registro di un'intervista riparatoria su cui un ministro si gioca la sua intera reputazione davanti agli occhi di chi guarda, alterando completamente il proprio rapporto col cittadino: non cerca credibilità, ma comprensione, l'immedesimazione di chi guarda e può pensare che domani potrebbe essere al posto suo chiedendosi: e io che farei?