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La Tv che prima sceglie e poi squalifica: il caso Montesano a Ballando con le Stelle

Prendi una mina vagante, inseriscila in uno show fatto di aggiornamenti quotidiani e attendi. Il caso Montesano Ballando con le Stelle è frutto di una dinamica da Tv commerciale che è solo la premessa del prossimo caso, ancora più eclatante del precedente.
A cura di Andrea Parrella
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È stata necessaria una maglietta dal sapore neofascista per provocare la squalifica di Enrico Montesano da Ballando con le Stelle. La Rai ha deliberato, a poche ore dalle polemiche scaturite dalla segnalazione interna di Selvaggia Lucarelli, che ha denunciato il concorrente per la maglietta della Decima Mas ostentata durante le prove settimanali.

Montesano aveva sollevato polemiche sin da quando il suo nome aveva iniziato a circolare come papabile concorrente della trasmissione. Le sue posizioni No-Vax, figlie di una tendenza complottista maturata ben prima dell'arrivo del Covid, avevano sollevato subito perplessità rispetto alla sua partecipazione a uno dei programmi più popolari e sospinti della prima rete, reputato un segnale di valore simbolico potenzialmente negativo.

Ma la questione è decaduta con il passare delle settimane, in nome di una decisione della produzione granitica. La narrazione dell'innegabile calibro artistico di Montesano ha prevalso sulla cosiddetta opportunità di includerlo n programma. Anzi, è diventata un'opportunità per approfittare della più basilare tra le dinamiche televisive contemporanee: prendi una mina vagante, inseriscila in uno show fatto di aggiornamenti quotidiani e attendi. Se non accade nulla, hai bonificato un personaggio, se succede qualcosa è colpa del personaggio stesso.

In questo caso, poi, c'è da aggiungere che Montesano non si è mai nascosto, né ha mai negato le sue posizioni per sei puntate. Anzi, ha inizialmente sminuito il valore delle polemiche sulla sua maglietta dal sapore neofascista, annunciando azioni legali al momento della squalifica. Viene da chiedersi se abbia prevalso l'ingenuità di illudersi che nulla sarebbe accaduto, o la scaltrezza nel sapere che le responsabilità sarebbero state state attribuire Montesano. Una situazione che, fatte le dovute distinzioni, non pare così dissimile dalle molte generate dalla Tv commerciale ed è lecito chiedersi quante petizioni di chiusura sarebbero state promosse se una cosa come quella di Montesano fosse accaduta al GF Vip.

Cosa accadrà ora? Il consigliere d'amministrazione Rai, Riccardo Laganà, si dice soddisfatto per la decisione dell'azienda, ma aggiunge che "la linea etica è maggiormente credibile quando si individuano e redarguiscono conduttrice, dirigenti e autori responsabili del controllo editoriale di un contenuto, oltretutto registrato". Ci saranno strette ulteriori, o si attenderà il prossimo caso? La sensazione è che questa vicenda, chiudendosi così, non sarà altro che premessa di un prossimo caso, ancora più eclatante.

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"L'avvenire è dei curiosi di professione", recitava la frase di un vecchio film che provo a ricordare ogni giorno. Scrivo di intrattenimento e televisione dal 2012, coltivando la speranza di riuscire a raccontare ciò che vediamo attraverso uno schermo, di qualunque dimensione sia. Renzo Arbore è il mio profeta.
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