La Rai firma Memorandum per garantire pari presenza di uomini e donne nei dibattiti e nei talk show
Oggi è stato sottoscritto un documento importante nella sede Rai di Viale Mazzini a Roma: il Memorandum d'Intesa No Women No Panel, che impegna la Tv di Stato a garantire nei dibattiti e nei talk show una pari presenza di uomini e donne. Convegni, dibattiti, trasmissioni radio-televisive dove sono solo uomini a parlare equivalgono a un racconto fuorviante della società, uno scenario soggetto necessariamente a cambiamento.
Un documento sottoscritto dalla ministra per le Pari Opportunità e la Famiglia, Elena Bonetti, dalla presidente Rai, Marinella Soldi, e dai rappresentanti del Cnel, dell'Upi, dell'Anci, della Conferenza dei Rettori delle Università Italiane, del Cnr, dell'Accademia dei Lincei e della rappresentanza in Italia della Commissione Europea.
Marinella Soldi, pres. Rai: "Una scelta di riconoscimento di merito"
La PresidenteRai, Marinella Soldi, ha così motivato la volontà di attivare un percorso di evoluzione nella qualifica delle professionalità delle donne e delle loro presenze nei programmi televisivi:
Quello che stiamo per sottoscrivere con il Memorandum No Women No Panel è un impegno chiaro, semplice: nelle discussioni, nei dibattiti vanno invitati esperti sia uomini sia donne. Sembra una cosa incredibile da dover chiedere esplicitamente nel 2022, sembra scontato, facile, ma non è così. Il nostro paese è al 14esimo posto della classifica europea per parità di genere, con un punteggio che lo pone al di sotto della media europea. Noi come RAI abbiamo la possibilità, la forza e i mezzi per attuare dei passi concreti di cambiamento. Assicurare che i dibattiti e discussioni sui nostri media abbiano una rappresentanza rispettosa della parità di genere. È una questione di merito, di riconoscimento del merito a prescindere dal genere, oltre gli stereotipi.
"Donne chiamate a raccontare esperienze personali e non le proprie competenze"
Passaggio obbligato sulla situazione attuale, risultata spesso penalizzante per le presenze femminili, sia per numero di partecipazioni sia per la natura degli interventi: "La Rai ogni anno analizza i suoi prodotti ed effettua un monitoraggio sulla Rappresentazione della figura femminile nella programmazione. I dati dell’ultima di queste ricerche – dati riferiti al 2020- ci dicono che la presenza femminile nella nostra programmazione è al 37 percento, in pratica una donna ogni due uomini. Inoltre, le donne sono chiamate principalmente a rappresentare e raccontare le proprie esperienze personali; molto più raramente a mostrare le proprie competenze".
Le ragazze trovino nuove fonti di ispirazione nelle donne in tv
La mission della Rai in questo senso è chiara, si pone come obiettivo principale quello di lanciare nuovi modelli femminili, che possano diventare un'ispirazione per le generazioni più giovani e un riscatto per quelle che fino ad oggi non hanno potuto affermare le proprie competenze come avrebbero meritato:
La Rai, come Servizio pubblico rilevante, inclusivo, credibile e sostenibile, ha la responsabilità di proporre – soprattutto alle nuove generazioni – dei modelli di ruolo femminili che siano un esempio e un’ispirazione. Modelli che superino gli stereotipi e dicano alle ragazze che impegnandosi possono diventare tutto quello che desiderano. Come le donne che vedono e ascoltano attraverso gli schermi, la radio, online.
Il ricordo di David Sassoli: "Avrebbe apprezzato una scelta che premia le donne"
In chiusura, il ricordo di David Sassoli, morto pochi giorni fa: "Prima di procedere alla firma del Memorandum vorrei concludere con una notizia e insieme con un ricordo. Poche ore fa il Parlamento europeo ha votato per eleggere un nuovo Presidente, dopo la prematura scomparsa del Presidente David Sassoli. È stata eletta una Presidente, la maltese Roberta Metsola. Sono certa che David Sassoli, che è stato anche uno dei volti più popolari dell’informazione di questa azienda, avrebbe apprezzato una scelta che premia il merito delle donne".