La magia del calcio in Tv, viaggio tra i segreti di Sky Sport nel dietro le quinte di Euro 2024

Una partita di calcio in TV oggi ci fa sentire in campo, ma per arrivare a certi risultati c’è bisogno di una complessa macchina di produzione dietro a questi eventi. Viaggio nel backstage di Sky Sport a Gelsenkirchen, abbiamo spiato cosa succede nelle ore che precedono una partita dell’Italia a Euro 2024.
A cura di Andrea Parrella
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La Veltins Arena di Gelsenkirchen vista dalla terrazza Sky
La Veltins Arena di Gelsenkirchen vista dalla terrazza Sky

“La televisione e il flusso di coscienza di Joyce hanno reso la cronaca qualcosa di superato”, diceva il compianto Gianni Clerici in una dichiarazione di qualche anno fa, confermando lo stile icastico e l’ambizione aforistica che ha sempre connotato un grande del giornalismo sportivo italiano. Non sappiamo cosa direbbe Joyce nel merito, ma sul fatto che la televisione rappresenti il centro assoluto del racconto contemporaneo, certamente di quello sportivo, sembra un dato di fatto inoppugnabile. La dimostrazione sono gli europei di calcio in corso in Germania, evento la cui resa televisiva nasconde, dietro l'apparente semplicità del nostro quotidiano esercizio da telecomando, una gigantesca complessità organizzativa e realizzativa.  Abbiamo spiato il dietro le quinte della macchina di Sky Sport in occasione della partita Spagna-Italia, giocata nello stadio di Gelsenkirchen.

I numeri incredibile nascosti dietro una diretta Tv

Giusto per dare qualche numero: 200 ore di diretta, pre e post partita, circa 80 tecnici su un lavoro di costruzione del racconto che trova nelle voci di Fabio Caressa e Beppe Bergomi e le immagini di Federica Masolin alla conduzione la finalizzazione di un processo di coordinamento di forze che giustifica la denominazione classica da sempre attribuita alla televisione: una scatola magica. Tutto inizia da ciò che vediamo in campo. Sky si serve di 8 telecamere posizionate negli stadi delle partite principali – in particolare quelle in cui è impegnata la nazionale azzurra – in aggiunta alle 47 che UEFA mette a disposizione per i broadcaster detentori dei diritti. Il campo si può osservare da qualsiasi angolazione possibile, non c’è momento saliente, reazione, goccia di sudore, espressione di un volto in campo che non possa essere colta.

La regia, una scatola magica

Ma perché certi dettagli emergano c’è bisogno dell'operato umano e così le immagini raccolte dalle telecamere diventano materiale senz’anima se non passano attraverso il lavoro di trasformazione che avviene in regia. In un certo senso il miracolo avviene qui. Posizionato a poche decine di metri dallo stadio, un enorme van multinfunzione funge proprio allo scopo di indirizzare l'enorme mole di immagini che le oltre 50 camere producono e gestire la diretta di ciò che accade nei minuti che precedono la partita, i gesti durante i match, le gioie o i dolori del post.

Quello che accade in un van di questo genere è un autentico spettacolo di creatività e coordinazione di movimenti. Da una parta la diretta, con il regista deus ex machina di tutto, posizionato davanti a decine di schermi ordina i cambi di camera da mostrare nel flusso della diretta, coniugando attenzione, sensibilità, ma anche una essenziale dose di pragmatismo: “Non inquadrare quel tifoso che sbadiglia, voglio vedere cose belle”, dice al microfono il regista Roberto "Popi" Montoli rivolgendosi a chi controlla la camera in questione. Nel frattempo, infatti, sono tutti in collegamento a distanza, parlano come fossero in un'unica stanza, la regia parla al cameramen e ai telecronisti, alla conduttrice: a cosa credete servano quegli auricolari che portano durante la diretta?

La regia della diretta di Sky Sport prima di Spagna-Italia
La regia della diretta di Sky Sport prima di Spagna-Italia

Nel frattempo, alle spalle della regia altre due persone lavorano alla rielaborazione di ciò che va in diretta e che si trasforma, in tempo reale e in nome di una grande intesa tra le parti, nel materiale poi soggetto a rielaborazione continua per andare a riempire i vuoti, dare vita a brevi clip tra un tempo e l’altro o, semplicemente, tornare disponibile se qualcosa diventa tema della diretta.

All’interno di questa regia mobile lavorano contemporaneamente dalle 5 alle 7 persone, contando la presenza dei tecnici di vario tipo e di Ferruccio Zanotti, senior manager production sport di Sky Sport, che ci accompagna anche all’interno dello stadio, prima sulla platform, una delle terrazze che UEFA ha installato all’interno degli stadi come affacci sul campo da gioco. Da qui Federica Masolin conduce, insieme ai commentatori Alessandro Costacurta e Paolo Condò, gli approfondimenti pre e post partita. Poi a bordo campo, dove si capisce meglio in che modo le varie emittenti internazionali si dividono gli spazi del campo da cui trasmettere in diretta e dove intervengono inviate e inviati dell'enorme squadra Sky come Giorgia Cenni, Marco Nosotti, Peppe Di Stefano e Gianluca Di Marzio.

Costacurta, Masolino, Condò e Marchegiani.

La preparazione tecnica per Euro 2024, spiega Ferruccio Zanotti spiega sia partita lo scorso anno, proprio in estate, con il primo summit a Berlino cui poi sono seguiti corsi di formazione intensiva e un percorso di avvicinamento alla manifestazione per l’adeguamento degli standard a livello internazionale. Lui è un veterano assoluto, lavora a Sky sin dalla sua nascita e prima è stato sia in Tele+ che Stream. Ha partecipato alla spedizione dei mondiali 2006, quella con cui Sky ha completamente ribaltato il linguaggio sportivo in Italia. Oggi qui in Germania è al centro del processo che sembra preoarare il pubblico calcistico alla rivoluzione della Champions League, con il nuovo formato in partenza il prossimo autunno che potrebbe cambiare in modo significativo le carte in tavola. Coltivare l'ambizione di far sentire lo spettatore in campo: in 18 anni sono cambiate le tecnologie, ma questa filosofia è rimasta invariata.

Da bordocampo, vicini agli inviati Sky
Da bordocampo, vicini agli inviati Sky
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