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La lunga notte americana scompiglia Mediaset: l’avanzata “democratica” di Bianca Berlinguer spariglia Porro e Giordano

Le nevrosi aziendali di Mediaset: le elezioni presidenziali americane sono il pretesto per puntare su Bianca Berlinguer e tenere a distanza le voci più a destra. Il Biscione da tempo cerca una nuova posizione identitaria e questo è forse il momento buono.
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Dietro le quinte del caos Mediaset. Che cosa sta succedendo a Cologno Monzese? Le elezioni presidenziali americane sembrano fungere da pretesto per l'azienda di sparigliare le carte nello scontro tra forze e voci diverse all'interno della scena dell'infotainment. Come è noto, Nicola Porro avrebbe dovuto condurre una serata speciale al mercoledì, nello spazio di Fuori dal coro. A Bianca Berlinguer, invece, è stata affidata la lunga notte elettorale, dalla sera di martedì 5 novembre fino alle 6 del mattino. Da questa impostazione sarebbe risultato penalizzato Mario Giordano che, proprio nel corso della sua ultima puntata di Fuori dal coro, aveva lasciato intendere di non essere molto contento della scelta dell'azienda.

Questa reazione avrebbe portato Mediaset a un dietrofront: Giordano è rimasto al suo posto, andrà in onda regolarmente questa sera, mentre a Nicola Porro sarebbe stato offerto lo spazio pomeridiano. Oggi pomeriggio, però, in onda ci andrà Giuseppe Brindisi e non il conduttore di Quarta Repubblica, che ha preferito lasciare il campo di battaglia. Si è scritto, soprattutto sui social, di uno scontro acceso tra Mario Giordano e Nicola Porro, ma Fanpage.it – grazie a fonti Mediaset – è in grado di ricostruire i retroscena di questo improvviso cambio di programma e, soprattutto, di smentire qualsiasi lite tra i due conduttori. 

Secondo quanto apprende Fanpage.it, l'atteggiamento dei vertici Mediaset nei confronti dei suoi alfieri storici, appunto Nicola Porro e Mario Giordano, sarebbe stato visto tra i corridoi di Cologno Monzese come frettoloso e nevrotico. Dietro questo pastiche si nasconde ben altro. L'Election Day, infatti, ha offerto all'azienda di Pier Silvio Berlusconi la possibilità di mantenersi equidistante nel dibattito e di valorizzare Bianca Berlinguer nel ruolo per il quale è stata chiamata la scorsa stagione: allargare la platea penalizzando i suoi volti storici schierati, quasi apertamente, con Donald Trump.

In uno scenario abbastanza netto sul piano ideologico (la vulgata è "Trump è un pericolo per la democrazia, Kamala Harris no"), Mediaset propende con chiarezza nell'appoggiare la seconda. È facilmente comprensibile, date le posizioni di Trump su aborto e libertà civili, assai distanti dal partito dell'azienda. E allora, è chiaro che la tanto attesa svolta centrista di Mediaset comincerà da qui, ma le domande a questo punto sono due: che cosa succede se, per esempio, dovesse vincere Donald Trump? E, soprattutto, i telespettatori del Biscione, fidelizzati storicamente a destra, saranno pronti ad accettare un cambio di passo? Il mondo è sempre più polarizzato e Mediaset sta cercando una nuova posizione identitaria fuori tempo massimo: come riuscirà a mantenere la sua base storica senza allontanarsi dalla nuova traiettoria?

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Gennaro Marco Duello (1983) è un giornalista professionista. Laureato in Scienze della Comunicazione al Suor Orsola Benincasa di Napoli. Lavora a Fanpage.it dal 2011. Ha esordito nella narrativa nel 2022 con il romanzo Un male purissimo (Rogiosi). California Milk Bar - La voragine di Secondigliano (Rogiosi, 2023) è il suo secondo romanzo.
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