Quando Eduardo De Filippo scrisse Filumena Marturano aveva un pensiero in testa, uno soltanto: sua sorella Titina. Partendo da una notiziola di cronaca, Eduardo volle ritagliare ad una donna, per la prima volta in tutta la sua sconfinata drammaturgia, un ruolo da assoluta protagonista. Poi arrivò Regina Bianchi, da Lecce, e rubò la scena anche grazie a una popolarissima traposizione televisiva. Era il 1962. Arrivò poi la Filumena di Sophia Loren, “Matrimonio all’italiana”, con Marcello Mastroianni e per la regia di Vittorio De Sica. È questo il paragone più ingombrante con cui si misura la Filumena Marturano di Francesco Amato con Vanessa Scalera e Massimiliano Gallo. Paragone che non sussiste perché la prova è superata.
Felice è la scelta di Francesco Amato e degli sceneggiatori Filippo Gili e Massimo Gaudioso: hanno allargato ed esteso l’universo del testo per andare a mostrare quello che in altre trasposizioni viene solo raccontato e accennato. Le preghiere di Filumena alla Madonna delle Rose, il fidanzamento di Domenico con Diana (Anna Iodice). Persino una parziale riscrittura dell’incipit – la scena della finta morte – che cambia leggermente i rapporti di forza e sbilancia subito il grado di empatia dello spettatore a favore della protagonista femminile.
Questa è la Filumena Marturano di Vanessa Scalera. Una Filumena destinata a restare nel tempo. Tra le tante stelle che hanno ricoperto questo ruolo, c’è anche lei. La Rai non poteva trovare volto migliore. Si poteva obiettare che scegliere di puntare su di lei e su Massimiliano Gallo, anche giocando sulla familiarità che la coppia ha con il servizio pubblico, portasse all’occorrenza della scena i fantasmi di Pietro e di Imma Tataranni. Non è stato così.
Massimiliano Gallo e Vanessa Scalera portano il loro sodalizio artistico a un livello successivo. I loro Domenico Soriano e Filumena Marturano ballano un tango dei sentimenti: la rabbia, la meschinità, il rimpianto, poi finalmente l’amore. Bellissimo il cambio di passo del Soriano di Massimiliano Gallo, che da bambinone fuori stagione decide di prendere finalmente consapevolezza delle sue scelte, delle sue intenzioni. Ne apprezziamo la maturazione, curata sia nei toni di voce che nello sguardo. Struggente la Filumena di Vanessa Scalera, ogni suo respiro è decisivo. Un’icona.
Forse perché, come Regina Bianchi, Vanessa Scalera arriva dalla Puglia dove le donne sono di fascino, caparbietà e bellezza rara. Un magnetismo che non si spiega a parole. È la scena a farlo. Sì, questa Filumena Marturano è destinata all’immortalità.