Kumo in lacrime ad Amici 23 dopo il compito della Celentano: “Ho paura di mostrare le mie fragilità”
Nel daytime di Amici 23 oggi, mercoledì 24 gennaio, è stato mostrato il momento in cui Kumo è stato convocato in studio dagli insegnanti di ballo. "La maglia l'ho lasciata a casa, scusate" ha dichiarato l'allievo prima di ascoltare il parere sulla sua tecnica da Alessandra Celentano. La maestra desidera conoscere nuovi aspetti della sua danza e così gli ha assegnato un compito: "Sono stanca della tua unica strada. Devi migliorare negli altri stili dove sei carente. La versatilità non sai dove sia, voglio vederti sensuale e credibile". Il ballerino si è così esibito su passi inediti per il suo stile.
Il compito di Kumo e i pareri degli insegnanti
Kumo, dopo essersi esibito, ha ascoltato il parere degli insegnanti. Todaro ha dichiarato: "Come interpretazione mi sei piaciuto a tratti. Non posso dire che non è sufficiente, ma mi aspettavo di più". Ha poi preso parola la maestra Celentano: "Non l'hai fatta male come esecuzione, ma era facile e accessibile a Kumo danzatore. Il centro di questo compito non era questo, era vedere un altro Kumo, credibile e sensuale. Tu sei stato asettico. Ti ho visto distaccato, preoccupato, non eri fuori dal tuo ma potevi far uscire qualcosa di diverso". Il ballerino è così intervenuto:
Quando ballo sento di dare tutto me stesso. Voglio essere vero, ho 22 anni ma non ho questo bagaglio di esperienze.
A parlare, poi, Emanuel Lo, il suo insegnante: "Io ti sono vicino, mi piaci. Tu sei sempre Kumo. Ma in ogni assegnazione devi essere diverso. Tu metti dei freni. Avrei voluto vederti diverso. Non è che non mi sei piaciuto, ma so chi sei. Hai troppi pensieri, incertezze, c'erano le parole che tu ti dici. Devi lasciarti andare". È stato allora che il ballerino non è riuscito a trattenere le lacrime.
Le lacrime di Kumo
Kumo, dopo aver ascoltato le parole di Emanuel Lo, non è riuscito a trattenere le lacrime. Ha così confessato: "Questo è il mio problema. la tecnica la studi, l'insicurezza parte da me. I paletti di cui tu parli, partono da me. Ho paura a far vedere le mie fragilità. Mi giudico tanto".