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Jocelyn: “Mi piacciono Carlo Conti e Stefano De Martino. Montesano? Serviva più professionalità”

A Fanpage.it, il regista, autore e conduttore spazia su tutto, tra progetti futuri e commenti sui personaggi che oggi affollano i palinsesti televisivi: da Amadeus a Fiorello, da Mara Venier a Stefano De Martino fino al caso Montesano.
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A lezione di televisione da Jocelyn con la complicità della sua co-autrice e compagna di vita, Alessandra Chianese. A Fanpage.it, il regista, autore e conduttore spazia su tutto, tra progetti futuri e commenti sui personaggi che oggi affollano i palinsesti televisivi: da Amadeus a Fiorello, da Stefano De Martino a Mara Venier fino al caso Montesano che ha tenuto banco a Ballando con le stelle. Jocelyn dice la sua: "Su questo caso io avrei detto, come si è sempre fatto: ‘Niente magliette con le scritte, nessun tipo di scritta va in onda'. D'altronde, si è sempre coperto di tutto in Rai".

Una chiacchierata intensa partita da una premessa: "Chiedimi tutto quello che vuoi, basta che non titoli ‘che fine ha fatto Jocelyn'". Perché Jocelyn, con Alessandra, è ancora in pista, in onda in radiovisione tutti i sabato e domenica dalle 11 alle 13 su Rtl 102.5 Best: "Ho questa grande fortuna di poter lavorare con mia moglie".

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L'impressione è che Jocelyn, che ha compiuto 77 anni il 5 dicembre, e Alessandra siano davvero una coppia bene assortita. È una coppia che sa ridere: "Il sorriso non manca mai, anche se mia moglie mi prende spesso in giro perché dice che a volte sono troppo gioviale, troppo simpatico. Ma ci sono nato così". Alessandra: "E vabbè, c’è differenza tra essere gioviale e altro. Ma lasciamo stare". 

Jocelyn, partiamo dal presente: a cosa stai lavorando? 

J: Un progetto, in collaborazione con l’Unione Europea, che prevede due stagioni di documentari da otto episodi ciascuno e saranno girati in Italia, Francia, Spagna, Portogallo e ci saranno anche delle incursioni in Belgio. Fuori dall’Europa si va in Senegal, Tunisia, Brasile e Israele. Al momento, il piano di lavoro prevede l’inizio delle riprese al 1° marzo e il tema è l’integrazione, intesa non solo come integrazione culturale, ma anche integrazione con persone di disabilità, di genere e religiosa.

A: Ci saranno protagonisti di puntata, personalità più o meno famose, tutte persone che hanno sviluppato competenze e professionalità nei loro ambiti. Ogni puntata è dedicata a un tema specifico.

Su Rtl 102.5 Best passate il meglio della musica dagli anni ’50 fino ai 2000. È una buona trasmissione, che peraltro ci fa ritornare ai tempi di DiscoRing, primo grande successo della tua carriera.

DiscoRing, che bella trasmissione che è stata…

Techetecheté manda spesso in onda la gag con Franco Battiato, dove lui resta in silenzio quando tu lo inviti a parlare del suo disco. 

È vero. Ma ce ne sono stati tanti di momenti con lui di questo tipo. Avevamo grande sintonia, grande rispetto. Condividevamo la stessa cultura musicale. Sapeva scherzare, ma lo faceva con delle freddure incredibili. Ti racconto una storia.

Joceyln intervista Franco Battiato a DiscoRing
Joceyln intervista Franco Battiato a DiscoRing

Non chiedo di meglio. 

Ti ricordi i Krisma? Christina Moser e Maurizio Arcieri, che purtroppo non ci sono più.

Certo, Christina è scomparsa lo scorso ottobre. 

Volevo molto bene ai Krisma e venivano spesso nella trasmissione che facevo a Telemontecarlo (la trasmissione era “Un peu d’amour, d’amitie et beaucoup de musique”, ndr). Erano dietro di me, su un trespolo. Un giorno tutt’e due erano ospiti di Discoring e Maurizio dice a Battiato: “Ti rendi conto? Noi abbiamo cominciato su quel trespolo, dietro di lui”. Battiato, secco secco, lo guarda fisso e gli risponde serio: “Abbiamo tutti cominciato su quel trespolo”. Non riuscivi a prenderlo, era spiazzante. Gli piaceva mettere in difficoltà intellettuale la persona che aveva di fronte.

Hai fatto tanta bella tv che non basterebbe un libro per raccoglierla tutta. Ti piace la tv di oggi?

La televisione di oggi non è un mezzo per parlare con i giovani. Loro hanno altri modi e altre cose in testa. La televisione è un elettrodomestico per vecchi, per questo bisogna fare una televisione profilata su questo.

È una limitazione per chi vuole fare televisione?

Oggi la tv è un’industria che è in mano a compagnie multinazionali che hanno un potere enorme sui palinsesti. Questo potere è anche più forte di quello di un direttore di rete.

Questo cosa cambia?

È molto semplice. Prima ti presentavi davanti a un direttore di rete, gli raccontavi l’idea e quando vedevi gli occhi di questo direttore brillare, sapevi che era fatta. Adesso, senza l’appoggio di queste compagnie, non puoi fare nulla che sia genuino, ma puoi solo replicare format di altri paesi.

Posso chiederti se c’è qualcuno che oggi fa la tv che ti piace?

L’unico che fa le cose ancora in un certo modo è Carlo Conti. Non c’è niente da dire su di lui, perché è davvero bravo.

Avete lavorato tanto insieme e vi siete trovati nel momento migliore per entrambi. 

Esatto. Diciamo che sono capitato nel momento dove lui aveva bisogno di passare a una classe superiore. C’è stata un’armonia immediata e un’amicizia che dura ancora. Una figura importante e grandissima, Carlo è un plus nella mia vita.

Quanti amici hai nel mondo dello spettacolo?

C’è Carlo, Tiberio Timperi, il povero Fabrizio Frizzi, Antonella Elia, Pino Insegno, Awanagana. Con loro, è un’amicizia che dura nel tempo, sono persone ancora di casa.

Ti va di fare un po’ di “zapping” sui personaggi e sui programmi tv di oggi? 

Cominciamo.

Fiorello e Viva Rai2!

J: Non ho ancora visto Fiorello perché trasmette ad un orario che non è il mio, poi non posso recuperarlo su RaiPlay perché dal Principato di Monaco non abbiamo l’accesso.

A: Possiamo vedere i programmi italiani solo in diretta, quelli che passano attraverso le emittenze monegasche.

J: Però, Fiorello fin quando continua a fare Fiorello va benissimo. Quando deve adattarsi a un format con una liturgia bloccata, lì sente di avere di un’armatura addosso e cominciano i problemi.

Fiorello e Amadeus a Viva Rai2!
Fiorello e Amadeus a Viva Rai2!

Il quarto Sanremo di Amadeus. 

J: Sai, si dice sempre nel mondo della Rai che fare Sanremo bene, passa inosservato. Se fai qualcosa male, ne parlano sempre tutti.

A: Una cosa che ci piace è che abbia scelto Jody Cecchetto per il pre-Festival, che fa parte del gruppo RTL, e questo ci fa stare bene, ci fa sentire in famiglia.

J: Sono d’accordo, è un ragazzo pieno di talento.

La Domenica In di Mara Venier. 

Nella Domenica In che ho fatto con Carlo Conti, dove eravamo i due produttori esecutivi, Giancarlo Leone mi pregò di far entrare Mara Venier. Fu una stagione molto differente da quelli precedenti e successivi. Dentro ci avevo messo davvero di tutto, ma avevamo Canale 5 che all’epoca vinceva spesso contro di noi. La dimensione attuale di Mara Venier mi sembra giusta, anche se ho visto solo spezzoni sui social. Mara ha il suo stile, le piace essere la ‘zia d’Italia’, così come piace al pubblico. Ha un suo modo di ridere, un suo stile che fa bene e funziona. Ha tutte le carte in regola per fare ascolti, soprattutto quando non ha più una trasmissione simile a fare da concorrenza. Poi, i budget per fare quella trasmissione sono sempre bassi ed è già tanto che riesca a fare quello che fa.

Enrico Montesano e la maglietta della Xa MAS
Enrico Montesano e la maglietta della Xa MAS

Come lo avresti gestito il caso Montesano a Ballando con le stelle? 

Ho sempre utilizzato una sorta di auto-censura sui miei programmi. Sono sempre stato attento, sono un tipo aziendalista e attento a tutto; quindi l'avrei gestita come ho sempre fatto le mie cose. Avrei fatto il giro di tutti i partecipanti della trasmissione, anche il lato tecnico, per verificare tutto. Anche le improvvisazioni. E le improvvisazioni devi sapere da dove partono e da dove arrivano. Sul caso Montesano, lasciamo perdere se è colpa sua, se l'ha fatto apposta, lasciamo perdere tutto questo, ma su questo caso io avrei detto, come si è sempre fatto: ‘Niente magliette con le scritte, nessun tipo di scritta va in onda'. D'altronde, si è sempre coperto di tutto in Rai. Noi coprivamo addirittura le marche degli strumenti musicali, quando sapevi benissimo che una Gibson è una Gibson e una Fender è una Fender. Allora si è passati da un estremo all'altro. Bisognava avere coscienza di quello che si stava facendo, perché se manchi di disciplina finisce che prendi le sberle, e le hanno prese per mancanza di professionalità.

Stefano De Martino, Stasera tutto è possibile e il Bar Stella. 

J: Lui da ballerino…

A: …e da napoletano, aggiungo… (ridiamo tutti e tre, ndr)

J: Certo. Lui da ballerino, conosce le regole, la severità, la dedizione al sacrificio e al lavoro. Ha trasferito la cultura del ballerino al mestiere del conduttore. Ha questo lato che sembra “vecchiotto”, “esperto”, in realtà è giovanissimo. È uno che conosce la liturgia dello spettacolo. Mi piace molto.

Stefano De Martino e Bar Stella
Stefano De Martino e Bar Stella

Grandi ascolti quest'anno coi Mondiali. Li stai guardando? 

Prima di tutto, non mi è piaciuto il fatto che si sono svolti in Qatar. Il rigetto, un po’, ce l’ho avuto. Mi interessa guardare le squadre più titolate e ovviamente ho tifato Tunisia. Battere la Francia è stata una soddisfazione molto particolare. Abbiamo tifato anche per il Camerun, ci è dispiaciuto vedere che il giocatore che ha segnato il gol vittoria nell’ultima partita (contro il Brasile, ndr) sia stato espulso per essersi tolto la maglietta. Le regole sono queste, ma è un peccato vedere sanzionato qualcuno per un gesto così liberatorio.

Ti piacerebbe tornare in Rai? 

Con Alessandra, siamo molto impegnati ai nostri progetti in questo momento. Però, è chiaro, io mi sento ancora un professionista dell’azienda. Se la Rai mi chiama, io rispondo per vedere se ci sono i presupposti di un ritorno.

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