Ilona Staller: “Hanno rapito mio figlio quando aveva 13 mesi, il dolore più grande della mia vita”
Spazio ad Ilona Staller nella puntata di venerdì 22 aprile dell'Isola dei Famosi, dove la donna ha raccontato la sua infanzia affatto semplice, cresciuta nella povertà, ma dalla quale è riuscita a venir fuori, non senza ulteriori sofferenze.
L'infanzia a Budapest e il matrimonio
Un racconto, ricostruito in una clip, che parte da quando era appena una bambina, con dei ricordi che nonostante siano passati decenni sono ancora vividi: "Sono nata a Budapest, nel quartiere più povero che esiste in tutta l'Ungheria. Mia mamma e mio papà erano molto poveri, tutti festeggiavano Natale e noi non avevamo nemmeno l'albero. Mamma comprò un alberello striminzito, piccolo, piccolo e sotto mise qualche arancia, fichi secchi e per noi era una grande cosa." Sono stati anni difficili, durante i quali Ilona ha cercato a modo suo di allontanarsi da questa condizione, ma non è stata una scelta semplice:
C'è stato un periodo in cui ho sofferto anche la fame, io a casa mia non ci volevo più abitare e stare, perciò ho deciso di sposarmi, mi piaceva Salvatore, ma non ero innamorata e il prete mi disse non ho mai visto una sposa così triste. L'Italia per me era un sogno, quando sono entrata in casa sua non c'era nemmeno la doccia, ero andata via dall'Ungheria per andare in una nuova povertà, quindi mi sono detta cosa so fare? Devo fare dei soldi.
L'arrivo del figlio Ludwing
Il primo lavoro trovato da Ilona Staller fu nel settore della moda, come lei stessa ricorda: "Sono andata a fare la fotomodella, finché una persona continuava a chiamarmi, era un manager che mi disse che volevano farmi dei servizi fotografici per un giornale di soli uomini. Non avrei mai pensato di diventare un'icona dell'erotismo". Ma poi, nonostante il successo e l'inizio di una fortuna economica, nonché di una grande popolarità, la nascita di suo figlio le ha cambiato davvero la vita: "Sono diventata la regina, poi ho cambiato rotta e sono diventata mamma. La maternità mi ha cambiato in tutto e per tutto. Tra tutte le cose bellissime che ho fatto, la cosa più bella, l'emozione più bella è mio figlio Ludwing, lo adoro è la mia vita".
Il dolore per il rapimento del figlio
Terminata la clip è Ilary Blasi che rivolge qualche domanda alla naufraga, chiedendole che ricordi avesse della sua infanzia e se l'essere diventata così famosa, nonostante le difficoltà incontrare sul suo cammino, sia stata per lei una rivincita:
La mia mamma ha fatto di tutto per farci felici, perché sono andata a fare la fotomodella anche in Ungheria? Per aiutare i miei genitori, e magari tenevo qualcosa da parte per me. Con Salvatore c'è stato un problema di mezzo, non volevo più sposarmi, ci avevo ripensato, ma il mio patrigno mi diede un ceffone dicendo che tutta la famiglia sapeva che mi sarei sposata e non potevo tornare indietro. La mia rivincita era che in effetti in tutto il mondo conoscono il mio nome, felice, orgogliosa di quello che ho avuto in tutta la mia vita.
Eppure, anche in questa nuova fase della sua vita, lontana dalla povertà, non è mancato il dolore: "Ci sono stati alti e bassi, grandi dolori, come il rapimento di mio figlio a 13 mesi, per riaverlo ho passato l'inferno, sono entrata quasi nell'anoressia, ci sono voluti mesi per riprendermi. Anche perché prima di lui io avevo perso una bambina, ed ero stata davvero male, sono andata a pregare in una chiesa a Monaco di Baviera per non perdere un altro figlio e Dio mi ha ascoltato".