Ilona Staller dopo 30 anni può tornare negli Stati Uniti: “C’era un mandato di cattura contro di me”
Dopo la sua esperienza a "L'Isola dei Famosi", Ilona Staller torna a Verissimo per raccontare del sé e del suo amore per il figlio Ludwig Koons. La ex pornoattrice, cresciuta in una povera famiglia ungherese, lavorava come spia per i servizi segreti ungheresi. Successivamente, gli Stati Uniti avevano spiccato un mandato di cattura nei suoi confronti perché portò via suo figlio Ludwig Koons per salvarlo da suo padre, Jeff Koons, che voleva trattenerlo con la forza: "Ho preso il mio bambino dall'America e mi sono fatta proteggere dalla giurisdizione italiana".
Il racconto di Ilona Staller
Ilona Staller ha vissuto mille vite in questa sua esistenza fuori dal comune: "Posso tornare negli Stati Uniti. Finalmente, posso tornare senza andare in carcere. Dopo trent'anni, torno negli Stati Uniti. C'era un mandato di cattura contro di me perché io avevo portato via mio figlio Ludwig Koons per salvarlo da suo padre, che voleva trattenerlo. È stato terrificante, non solo per me ma soprattutto per mio figlio. Io sono stata seguita sia dagli agenti dell'FBI che dai servizi segreti ungheresi". Racconta ancora:
Penso a quello che ho fatto e mi chiedo come ci sia riuscita. Io pensavo che non sarei mai diventata una mamma brava, ma al momento del concepimento io mi sono detta che era cambiato tutto.
Il "rapimento" del figlio
Ilona Staller racconta poi come ha fatto a "rapire" suo figlio e portarlo con sé: "È stato portato via il 23 novembre 1993. È molto difficile per una ungaro-italiana andare in America e prendere degli avvocati. Lui aveva tutti avvocati costosi, era molto ricco. Per me era difficile riavere mio figlio. Quando ho guardato in faccia l'avvocatessa, ho visto la sensazione di aver perso. E allora ho fatto un'altra cosa. Lei mi ha detto: "Se tu rapisci tuo figlio dall'America, tu non lo vedrai più nemmeno dietro il vetro di cristallo". Il giorno dopo ho portato via con me il bambino".