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Opinioni

Recensione di Ilary su Netflix: l’esperimento dopo Unica riesce a metà perché la ‘vita vera’ sa di fiction

Dopo il successo di “Unica”, Ilary Blasi torna su Netflix con una nuova serie che promette di mostrare la sua vita quotidiana. Tra scene di vita familiare, nuovi amori e aspirazioni inaspettate, il documentario segna un punto di svolta nella carriera della conduttrice, trasformandola definitivamente nel brand di se stessa.
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Netflix ci porta ancora una volta nel mondo di Ilary Blasi, questa volta con l'ambizione di mostrarci la sua "vita vera". Si chiama Ilary, disponibile dal 9 gennaio, diretta da Tommaso Deboni e scritta dal team creativo composto da Romina Ronchi, Peppi Nocera, Ennio Meloni e Jacopo Ghirardelli, e si presenta come una vera e propria operazione di brand building prodotta da Banijay Italia. La serie funziona? Non corriamo troppo, andiamo con ordine.

Kardashian all'italiana? No, solo Ilary

Dopo aver raccontato il capitolo più importante della sua vita in "Unica", Ilary si spoglia ulteriormente del suo ruolo televisivo per mostrarci frammenti di quotidianità: la vediamo fare pettegolezzi con le amiche, bere (tanto) vino, visitare la nonna, lanciarsi col paracadute, andare in bici con Nicola Savino e sua moglie. È un ritratto intimo che cerca di umanizzare la figura pubblica, rivelando le sue passioni nascoste – come la sua devozione settimanale a "Chi l'ha visto?" ("Il mercoledì è sacro, non faccio nulla, non esco perché c'è Federica Sciarelli in tv"). Qualcuno ha paragonato l'operazione a quella dei Kardashian, ma Ilary è una cosa diversa, e vivaddio, perché ha un sapore tutto nostro, di sticazzi e mecojoni. Anche il turpiloquio è un marchio di fabbrica, un asso nella manica che fa parte del ruspante carisma della protagonista. La missione è chiara: fare di Ilary Blasi un vero e proprio brand. Una trasformazione che potrebbe rendere difficile per lei tornare alla televisione tradizionale perché, a partire da qui, qualsiasi cosa che non sia al di sopra della conduzione del Grande Fratello o dell'Isola dei Famosi rischierebbe di essere percepita come un passo indietro.

Il gossip, c'è tutto ma mancano i figli

Bastian in una delle scene di Ilary.
Bastian in una delle scene di Ilary.

I momenti più autentici emergono proprio dove il gossip vorrebbe scavare: il rapporto con Bastian, finora "oggetto misterioso" del quale nessuno aveva mai sentito la voce, si rivela nella sua naturalezza. La loro storia d'amore, nata per caso in aeroporto, viene raccontata con la semplicità di un incontro fortuito: "Non era italiano, non mi conosceva… Mi è sembrato subito onesto, pulito, ignaro di tutto lo tsunami in arrivo", racconta Ilary. E Bastian ammette: "Su Instagram ho scoperto che era molto famosa in Italia. Con Ilary la mia vita è diventata molto più elettrizzante". Poi fa il tenerello: "Adoro il modo in cui mi guarda". Da quello che si vede su Netflix, la storia tra i due è una cosa seria, seria, seria. 

Nonna Marcella, 92 anni, con Ilary
Nonna Marcella, 92 anni, con Ilary

Ma è forse nel rapporto con Nonna Marcella, 92 anni, che troviamo le scene più toccanti. La sequenza della guida insieme per le strade di Frontone diventa il momento più genuino dell'intera serie. "Nonna è il punto di riferimento", dice Ilary, e quando la nonna sentenzia "Quello che lei ha affrontato, io non sarei mai stata in grado di affrontarlo", le sue parole sono molto forti. Ilary Blasi cerca di non tirarsi indietro, insomma, si racconta senza filtri ma c'è un aspetto che senza alcun dubbio manca: i figli. Nessuno tra Christian, Chanel e Isabel è presente all'interno della serie. Pare evidente la scelta fatta per tutelarli, almeno nella prima fase di questo nuovo progetto.

De botto senza senso: quando Ilary scopre la Criminologia con Federica Sciarelli

La serie non manca di momenti surreali, come quando Ilary decide "de botto, senza senso" di iscriversi a Criminologia, con tanto di lezioni private da Federica Sciarelli. "Ma chi te lo fa fare?", suggerisce la conduttrice che poi stuzzica: "Ti chiederanno: lo fai perché vuoi ammazzare il tuo ex marito?". Un percorso che la porta attraverso un test d'ammissione che diventa inconsapevolmente comico, con domande sfacciatamente facili che spaziano da "come si chiamavano i due magistrati uccisi dalla mafia nel 1992" alla capitale degli Stati Uniti fino ai poteri del Presidente del Consiglio. La serie supera persino la parodia – quella realizzata da Valentina Barbieri e la Gialappa's Band con "Quasi Unica" – introducendo elementi che sembrano usciti proprio da quella satira, come la presenza della tata Svetlana che richiama l'Evelyn dello show dei gialappi.

A sinistra Evelyn, la domestica della parodia della Gialappa's. A destra Svetlana, la vera tata di Ilary Blasi.
A sinistra Evelyn, la domestica della parodia della Gialappa's. A destra Svetlana, la vera tata di Ilary Blasi.

L'esperimento riesce a metà, ma ci sarà una seconda stagione

L'esperimento di mostrare la "vita vera" di Ilary, soprattutto per questa ricerca spasmodica di verità, riesce a metà. Lo spunto è chiaro: Ilary cerca il rilancio, vuole diventare qualcosa di nuovo. Il gossip, però, resta centrale e inevitabile. Ma forse è proprio questo il punto: Ilary Blasi ha capito che la vita raccontata da se stessa può essere, al momento, il suo prodotto migliore. Tra viaggi a Ponza e a Tokyo e l'apparizione finale di Michelle Hunziker che trasforma la première romana di "Emily in Paris" in uno scambio di confidenze tra amiche-sorelle, questa nuova serie conferma la trasformazione di Ilary Blasi da conduttrice televisiva a protagonista della propria narrativa personale. Una metamorfosi che, nel bene o nel male, segnerà inevitabilmente il suo futuro.

Il successo appare scontato, anche perché ci sarà un sequel. Bastian promette: "Per dirvi come ho fatto a innamorarmi di lei, aspettate la seconda stagione". Lui, però, durante le cinque puntate dice una decina di volte che Ilary è determinata, ha degli occhi bellissimi e che è molto preso. "Per lei sto imparando l'italiano". Pure perché il tedesco, e glielo dice Michelle Hunziker, appare proibitivo per Ilary. Meglio la Criminologia. Molto bella la chiusura col motto personale di Ilary: "La vita è una festa". E allora festeggiamo.

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Gennaro Marco Duello (1983) è un giornalista professionista. Laureato in Scienze della Comunicazione al Suor Orsola Benincasa di Napoli. Lavora a Fanpage.it dal 2011. Ha esordito nella narrativa nel 2022 con il romanzo Un male purissimo (Rogiosi). California Milk Bar - La voragine di Secondigliano (Rogiosi, 2023) è il suo secondo romanzo.
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