Il sosia di Adriano Celentano a Cucine da Incubo, la reazione di Cannavacciuolo: “E questo chi è?”

Immaginate di essere Antonino Cannavacciuolo in una delle puntate di Cucine da Incubo. Immaginate che tutto sta andando al rovescio, come sempre. Piatti pessimi, attese lunghissime, cultura del lavoro fuori da ogni standard minimo. Ecco, all'improvviso, si pone dinanzi a voi un uomo che si presenta così: "Piacere, Adriano Celentino!". Proprio lui, il sosia di Adriano Celentano. Un incontro surreale che ha caratterizzato l'ultima puntata della nuova stagione di Cucine da Incubo su TV8.
L'inaspettato incontro con Cannavacciuolo
La solita liturgia del programma è stata interrotta da questo gradevole fuori programma. La reazione di Antonino Cannavacciuolo, alla vista del sosia di Celentano, è stata incredibilmente divertente. Mentre Cannavacciuolo attendeva la sua ordinazione per verificare la qualità del servizio e delle pietanze, ecco avvicinarsi questa figura che, con la tipica andatura e i movimenti del celebre cantante, ha subito catalizzato l'attenzione non solo dello chef stellato ma anche delle telecamere. "Tu chi sei?", ha domandato Cannavacciuolo visibilmente sorpreso. La risposta è arrivata immediata e con l'inconfondibile accento: "Sono Adriano Celentino…".
La reazione dello chef e la spiegazione dello chef
Con un mix di stupore e divertimento, Cannavacciuolo non ha perso tempo e ha chiamato a rapporto lo chef del locale, Vincenzo, chiedendo spiegazioni: "Ma questo chi è? Che è venuto a fare?". La spiegazione del titolare ha finalmente fatto luce sulla curiosa presenza: "È un sosia, mi aiuta nelle serate, si esibisce…". Una giustificazione che ha rivelato come il ristorante in difficoltà stesse cercando di attirare clientela attraverso eventi d'intrattenimento, puntando sulla somiglianza del loro collaboratore con il celebre "molleggiato" nazionale. Con la sua proverbiale schiettezza, Cannavacciuolo ha chiuso il siparietto con una battuta che ha riportato l'attenzione sulla vera missione del programma: "A me mi serve un cuoco", ha replicato con ironia, ricordando che il problema principale del locale non era la mancanza di intrattenimento, ma piuttosto questioni legate alla cucina e alla gestione.