Il ritorno di Fiorello su Rai1, l’ad Fuortes frena: “Sarà su RaiPlay, si valuta canale televisivo”
Carlo Fuortes getta acqua sul fuoco, o comunque prende tempo, sulla questione del ritorno di Fiorello in Rai. L'amministratore delegato dell'azienda ha reso noto un comunicato nel quale fa alcune precisazione sullo stato dell'arte rispetto al progetto che riporterà in Rai l'artista.
Le parole di Fuortes
In particolare, l'intervento di Carlo Fuortes arriva a poche ore dalla protesta esplicita del Cdr del Tg1, che ha rivendicato lo spazio del mattino della prima rete contestando, di fatto, l'ipotesi di inserire "Viva Asiago 10" nel mattino di Rai1. Si legge nel comunicato:
Riguardo al rientro di Fiorello sui canali Rai e a quanto riportato in questi giorni sulla stampa, l’Amministratore Delegato della Rai Carlo Fuortes ha dichiarato: “Ritengo indispensabile precisare che il progetto editoriale è ancora in fase di definizione, compresa la sua collocazione nei palinsesti. Oltre all’approdo su RaiPlay, è in corso la valutazione sul canale televisivo più adatto ad accogliere il progetto innovativo dello straordinario artista. La Rai avrà cura di comunicare il progetto definitivo non appena verrà ultimato”.
La nota del Cdr del Tg1 contro la decisione su Fiorello
Il nuovo show di Rosario Fiorello, "Viva Asiago 10!" dovrebbe partire il prossimo 28 novembre, ma nelle scorse ore la rappresentanza interna dei giornalisti Rai ha espresso tutto il suo "sconcerto e la sua totale contrarietà nell’apprendere del possibile approdo di un programma satirico di intrattenimento, guidato da Fiorello, al posto di quasi un’ora di programmazione gestita dal Tg1, nello specifico Tg1 Mattina" si legge nella nota. Il Cdr ha chiesto chiarimenti all'azienda, "Sappiamo che l’Usigrai non è stata preventivamente consultata, come deve avvenire in caso di cambio di palinsesto. E per questo ha già notificato all’azienda la mancata informativa". Così hanno chiesto i motivi dietro la scelta di ridurre lo spazio informativo del Tg1 con uno show satirico: "Un programma satirico con ospiti come quello che intuiamo dalle notizie circolate inoltre avrà un costo maggiore per l’azienda rispetto alla produzione del telegiornale e del Tg1 mattina". È scoppiata così una protesta, il Cdr non accetta in alcun modo la decisione, "rappresenta uno sfregio al nostro impegno quotidiano".