Il mondo di Leo, il primo cartone animato italiano che racconta le avventure di un bambino autistico
Rai Yoyo entra nella storia dell'animazione per aver lanciato il primo cartone animato italiano che ha per protagonista un bambino con disturbo dello spettro autistico. È Il mondo di Leo, disponibile tutti i giorni su Rai Yoyo da lunedì 28 novembre, alle 10.05 e in replica alle 18.30. Su RaiPlay, tutti gli episodi saranno già disponibili a partire da venerdì 18 novembre. La serie animata è prodotta da Rai YoYo e da Brand Cross ed è dedicata sia ai bambini in età prescolare che ai ragazzi con disturbo dello spettro autistico.
Il Mondo di Leo, la trama e gli episodi
"Il Mondo di Leo" si propone come principale tassello di un progetto multimediale che prevede anche un libro illustrato, un app di gioco e opere originali in NFT. Il protagonista è Leo, bambino che vede il mondo in un modo tutto suo. Con l'aiuto del suo peluche, Babù e della bassottina Lola, troverà sempre una soluzione a tutti i suoi problemi, anche quelli più difficili da affrontare. La serie è diretta e ilusttrata da Dario Piana ed è sceneggiata e scritta da Nicola Brunialti. L'obiettivo di "Il mondo di Leo" è quello di stimolare nei bambini con autismo l'abitudine a determinati comportamenti che non sono sempre così scontati, basandosi sulla convinzione scientifica che il linguaggio dei cartoni animati sia una valida via d'accesso per il superamento di alcune barriere nell'interazione ambientale dei bambini.
L'autismo coinvolge 1 bambino su 77
L'autismo, secondo il Ministero della Sanità, coinvolge in Italia 1 bambino su 77 in età compresa tra i 7 e i 9 anni. Secondo Angsa – l'Associazione Nazionale Genitori perSone con Autismo – interessa circa 600mila persone in totale. Eleonora Vittoni, tra le ideatrici del progetto, è madre di una bambina di 3 anni a cui è stato diagnosticato l'autismo di grado 3, ovvero massima gravità: "L’idea di questo progetto è nata un giorno in cui stavo guardando mio figlio Carlo, che era sul divano e stava osservando un cartone con particolare interesse. Era un cartone che lui capiva. Mi sono chiesta il perché e mi sono accorta che il cartone che stava guardando era molto basico nei colori, nelle forme, nelle voci, nei suoni, quindi esattamente l’opposto degli altri cartoni. Ho chiesto al Prof. Moderato come mai non ci fossero programmi specifici con quel linguaggio e lui ha espresso da subito interesse verso questa mancanza nel mondo dell’audiovisivo. Così abbiamo capito che avevamo la possibilità di inventare qualcosa di nuovo che potesse aiutare i bambini nello spettro non solo a divertirsi davanti a un cartone comprensibile, ma che potevamo utilizzarlo a livello educativo e fargli capire concetti più complicati.”