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Grande Fratello Vip 2022/2023

Il GF Vip dei buoni sentimenti, la puntata riparatoria dopo la rabbia di Pier Silvio Berlusconi

Dopo la sfuriata dell’ad per la troppa volgarità, al GF Vip va in scena una puntata intimista e dedita ai buoni sentimenti. Se sia meglio della caciara in salsa italo-spagnola vista fino ad ora è tutto da dimostrare, ma la mossa di Pier Silvio Berlusconi ha il retrogusto di una scaltra strategia per alimentare incertezza sulla conferma di un programma che, pur essendo gallina dalle uova d’oro di Mediaset, è costantemente al centro di un dibattito sull’opportunità di esistere.
A cura di Andrea Parrella
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Mai vista una puntata del Grande Fratello Vip più mansueta e pacata di quella andata in onda lunedì 6 marzo. Il reality di Canale 5 rientra rispetto agli eccessi delle ultime settimane a seguito dellasfuriata di Pier Silvio Berlusconi, che nei giorni scorsi, di concerto proprio con il conduttore Alfonso Signorini, ha bloccato la replica del reality su La 5 e fatto cancellare la puntata da Mediaset Play, contestando la volgarità e le parolacce in eccesso condannate anche da Signorini in apertura di puntata.

Con quale risultato? Quello di una puntata al cloroformio, in cui c'è stato spazio solo ed esclusivamente per i buoni sentimenti, le sfumature intimiste, i rapporti familiari irrisolti. Nessuna lite, nemmeno l'ombra della caciara in salsa italo-spagnola andata in scena nelle ultime settimane, quell'alternanza tra corrida e duelli rusticani che aveva portato a una reazione di sdegno da parte della dirigenza e dello stesso conduttore. Come per magia, il cast è stato sedato e si è concesso una puntata defatigante in vista della volata finale per la chiusura del reality, che avverrà fra meno di un mese.

Poco male, si dirà, se non fosse che il Grande Fratello Vip costruito sul buonismo e calato in un clima di armistizio forzoso è quasi meno digeribile di quello che forza costantemente i limiti consentiti e viola le regole non scritte di ciò che il buon senso indurrebbe a non dire in televisione. Che il reality sia il teatro dell'eccesso è, d'altronde, cosa indiscutibile e il GF Vip in questi ultimi anni è stato specchio fedele di questa filosofia.

D'altronde quella del richiamo del Pier Silvio furioso può essere letta pacificamente come una mossa che ha il retrogusto della strategia. Da una parte quella dell'editore che segna in rosso il confine invalicabile che mai si dovrebbe superare, dall'altra quello di concentrare l'attenzione sulle sorti di un programma che, pur confermandosi gallina dalle uova d'oro di Mediaset, è costantemente al centro di un dibattito etico-morale sull'opportunità di essere prodotto, di esistere tout court. E quindi, giunti al settimo mese di questa infinita edizione, quale momento migliore per alimentare incertezze su una prossima edizione del Grande Fratello Vip?

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"L'avvenire è dei curiosi di professione", recitava la frase di un vecchio film che provo a ricordare ogni giorno. Scrivo di intrattenimento e televisione dal 2012, coltivando la speranza di riuscire a raccontare ciò che vediamo attraverso uno schermo, di qualunque dimensione sia. Renzo Arbore è il mio profeta.
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