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La disperata fuga di Montoya ne La Isla de las tentaciones non solo ha fatto il giro del mondo, ma ha persino arricchito, stravolto, cambiato gli equilibri sociali di un paese tradizionalmente impietoso con la figura del "cornuto" come la Spagna. Il costume latino, gente che certe cose le ammette a fatica, adesso che empatizza con un dolore personale così forte. Le urla di Montoya, disperate, la sua corsa a pelo d'acqua per cercare di fermare quello che nessuno poteva, neanche un uomo in tuta qualunque dall'universo Marvel: il tradimento della sua compagna.
La Isla de las tentaciones ha trasformato questo dolore in un prodotto di consumo globale. Sedici milioni di visualizzazioni sull'account X 2000s, quando finisci lì sei in cima all'Olimpo; pagine e pagine in tutte le lingue del mondo per vedere un uomo che scopre in diretta il tradimento della sua compagna. Se, come ha già scritto Andrea Parrella, la modalità spagnola nel nostro Temptation Island è impossibile da esportare, data la nostra cultura sensibilissima ai tabù, in Spagna è invece accaduta una trasformazione interessante. La figura archetipica del "cornuto", tradizionalmente oggetto di scherno nella cultura latina, si è trasformata in un personaggio quasi eroico attraverso la spettacolarizzazione mediatica. Montoya è diventato un simbolo involontario che trascende le barriere linguistiche e culturali, perchè ciò che gli è accaduto, il tradimento, è universalmente compreso nel suo significato base. Almeno nel mondo occidentalizzato.
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La sua corsa disperata verso Villa Playa, le grida, il dolore esibito, sono il simbolo di una mascolinità che non sa più come comportarsi: troppo teatrale per essere autentica, troppo fragile per essere virile. È l'emblema di quella generazione di uomini che, nel tentativo di adattarsi ai cambiamenti sociali, si sono ritrovati sentimentali svigoriti e languidi di fronte a donne sempre più sicure della propria sessualità. Eppure. Se un tempo il "cornuto" era oggetto di derisione, condannato a portare il peso della sua vergogna nel silenzio della vita privata, Montoya diventa paradossalmente un eroe proprio attraverso la sua pubblica umiliazione. Ecco che la sua corsa a perdifiato diventa materiale per meme, reaction, commenti. Il pubblico globale non ride di lui, ma con lui. Lo compatisce, lo supporta, lo trasforma in un simbolo. "È cinema", scrivono sui social e forse hanno ragione: è la più antica delle commedie umane, riscritte a favore di un reel per TikTok.
La prossima volta che qualcuno sussurrerà "cornuto" come un insulto, forse dovremmo ricordargli che nell'era dei social media, anche la tua compagna che fa sesso con un altro può diventare un momento di gloria virale. Chiedete a Montoya: nell'ultima settimana, il suo profilo è cresciuto di quasi 100mila follower. Un prezzo tutto sommato equo.
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