Il Cavallo e la Torre torna a settembre, Marco Damilano: “Unico editore della Rai è il pubblico”
Venerdì 23 giugno, su Rai3, è andata in onda l'ultima puntata del programma Il cavallo e la torre. La trasmissione è stata riconfermata, dunque tornerà in onda dopo l'estate. Marco Damilano, nei saluti finali, ha spiegato di riconoscere come unico editore del servizio pubblico, gli spettatori.
Il cavallo e la torre, le parole di Marco Damilano nell'ultima puntata
Marco Damilano, nei minuti finali dell'ultima puntata di questa stagione de Il cavallo e la torre, ha evidenziato il significato di fare informazione e ha rivolto dei ringraziamenti alla sua squadra di lavoro:
Fare informazione con un punto di vista limpido, onesto, indipendente. È quello che ho provato a fare in questa prima stagione de Il cavallo e la torre. Gli errori che ci sono stati sono solo miei. Il ringraziamento va a tutti gli autori, alla redazione, a tutta la squadra che mi ha accompagnato sera dopo sera e che mi ha permesso di essere qui.
Il messaggio al pubblico di Rai3
Marco Damilano ha continuato, rivolgendosi agli spettatori, riconoscendo il loro valore e dando loro appuntamento dopo l'estate: "Il ringraziamento va soprattutto al pubblico che ci ha seguito ogni sera con pazienza e con fiducia. Va a voi, che siete l'unico editore del servizio pubblico. A voi va il mio appuntamento. Ci rivediamo dopo l'estate. Come dice Mariangela Gualtieri, cominciamo e ricominciamo da qui". Già nelle scorse settimane, ospite di Che tempo che fa, Marco Damilano aveva chiarito l'importanza del rispetto per il pubblico:
I nuovi dirigenti sono stati appena nominati, aspetto di incontrarli e penso che una cosa che si è dimenticata completamente in queste settimane di telemercato è il pubblico che paga il canone e avrebbe diritto a vedere delle figure di riferimento (riferendosi a Fabio Fazio, ndr). Altra cosa di cui ci si dimentica completamente sono le persone di cui parliamo nelle nostre trasmissioni, articoli, sui nostri giornali. La differenza tra Italia e Turchia, ad esempio, è che in Italia il potere del governo pro tempore, che sia del Pd, 5 stelle o centrodestra, quando è in carica non vuole far vedere delle cose che sono i giornalisti a far vedere. In questo il servizio pubblico ha un dovere in più e non in meno: far vedere le cose.