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Guenda Goria e Mirko Gangitano, l’operazione del figlio Noah: “Intervento complesso, oggi sta bene”

La coppia racconta il difficile intervento al quale è stato sottoposto Noah, il bambino operato al cranio a soli tre mesi dalla nascita: “Il risveglio più bello della nostra vita perché è venuta la dottoressa a dirci che l’intervento era andato bene”.
A cura di Andrea Parrella
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Solo poche settimane fa Guenda Goria aveva raccontato a Verissimo la paura vissuta a pochi mesi dalla nascita di suo figlio Noah, al quale era stata diagnosticata una craniostenosi. Goria aveva infatti descritto le circostanze particolari che si erano verificate dopo il parto, quando erano sorti problemi inaspettati.

Problemi che per fortuna oggi si sono risolti, come Guenda Goria e il compagno Mirko Gangitano hanno raccontato ancora a Verissimo. I due hanno parlato a Silvia Toffanin del difficile periodo vissuto insieme al figlio, che è stato operato a tre mesi per craniostenosi. "Ho retto fino al giorno in cui l'ho visto nel lettino dell'ospedale. Poi sono crollato anche io. Uscivo fuori dalla camera, poi tornavo e cercavo di sorridere per farli stare sereni", ha spiegato Mirko Gangitano.

Guenda Goria ci ha tenuto a sottolineare la pazienza del compagno: "Mirko è stato straordinario. È un uomo sensibile, tenero, a tratti quasi femminile, ma nel senso bello. È un uomo che sa esprimere le proprie emozioni ed emozionarsi. È stato sempre accanto a me a darmi forza. Nei giorni successivi all'intervento è voluto rimanere sempre insieme a noi. Conoscendo la sua sensibilità, non pensavo potesse essere così forte".

La serenità della coppia oggi

Mirko ha spiegato il clima teso che ha caratterizzato, come era normale che fosse, quei mesi: "All'inizio ho cercato di distrarre Guenda, l'ho portata in giro tra i negozietti del San Raffaele. Dopo qualche ora siamo saliti, pensando che Noah stesse per uscire dalla sala operatoria. Invece ci hanno detto che l'intervento vero e proprio stava per iniziare perché era talmente complesso da richiedere una lunga fase preparatoria. Lì Guenda è crollata. Siamo andati nella camera di Noah, ci siamo messi nel suo lettino, ci siamo abbracciati e ci siamo addormentati. E forse è stato poi il risveglio più bello della nostra vita perché è venuta la dottoressa a dirci che l'intervento era andato bene". Oggi i due possono dirsi sereni, perché il piccolo Noah sta benissimo: "È allegro, reattivo, curioso. Sta benissimo e siamo felicissimi. È stato fatto un lavoro straordinario su di lui ed è un bambino felice".

Il racconto delle difficoltà dopo il parto

Guenda Goria aveva parlato dei momenti drammatici successivi al parto lo scorso 9 marzo: "Noah era sanissimo. Il parto cesareo era andato bene, senza problemi. Dopo poco si sono accorti che la fronte era un pochino schiacciata, motivo per cui abbiamo fatto una visita in neurochirurgia. Dopo tre mesi ci hanno fatto tornare e ci hanno detto che aveva una cranio stenosi. Noah non aveva lo spazio necessario per lo sviluppo del cervello. La testolina si era completamente chiusa. Ci hanno detto che bisognava operarlo urgentemente. È stato un momento durissimo. Il giorno dell'operazione ho portato Noah in sala operatoria. Non mi dimenticherò mai il suo sguardo quando gli hanno messo la mascherina. Ho pregato molto. Dopo quattro ore la primaria di neurochirurgia ci ha detto che l'intervento era andato bene. Racconto qui questa storia perché sei una mamma. In questo periodo abbiamo voluto proteggere Noah il più possibile. Ora sta bene, anche se dobbiamo continuare a fare dei controlli. Fino ai 3 anni dovrà essere attenzionato. Gli copro le cicatrici in testa per proteggerlo, ma so che poi ne andrà fiero".

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