Gino Cecchettin a CTCF, Fabio Fazio: “Inqualificabile chi giudica, li lasciamo alla loro solitudine”
La notizia dell'intervista di Gino Cecchettin a Che Tempo Che Fa era riuscita a destare un clima polemico alla vigilia della puntata del 10 dicembre del programma, legato alle critiche per l'esposizione mediatica del padre di Giulia Cecchettin, la ragazza uccisa alcune settimane fa dal suo compagno. Nel corso dell'intervista, durante la quale Cecchettin ha raccontato le settimane difficili che lui e la sua famiglia stanno vivendo, quando sono passati pochi giorni dal funerale di sua figlia, Fabio Fazio ha voluto rispondere alle critiche mosse all'uomo e al programma nelle scorse ore:
Noi oggi non daremo alcuna soddisfazione a quelli che ora stanno vergognosamente inviando messaggi di odio nei confronti di Gino Cecchettin, è inqualificabile chi si premette di giudicare un dolore così grande senza nemmeno poterlo sfiorare, né con la comprensione del cuore né della ragione. Li lasciamo alla loro drammatica solitudine.
La risposta di CTCF a un utente social
Le parole di Fazio sono state il seguito di quanto era già accaduto in giornata, quando dagli account social di Che Tempo Che Fa erano arrivate risposte molto dure ad alcuni insulti indirizzati al programma in relazione all'intervista. "Dopo l’importante discorso pronunciato per ricordare sua figlia Giulia, questa domenica a CTCF ospiteremo Gino Cecchettin", così la pagina ufficiale X di Che Tempo Che Fa aveva annunciato la presenza in studio del padre di Giulia Cecchettin. Il tweet ha raggiunto numerosi utenti e ad un commento il social media manager della trasmissione ha voluto rispondere a tono. "Indeciso se fate più schifo voi o lui" è stato il commento, "Tu", la risposta.
Le parole di Gino Cecchettin a Che Tempo Che Fa
Molto intense le parole di Gino Cecchettin nel corso della sua intervista a Che Tempo Che Fa. Il padre di Giulia Cecchettin ha ripercorso con il supporto del conduttore il dolore di queste settimane, culminato con il potente discorso pronunciato ai funerali: "Il mio discorso è nato da un profondo dolore, dal cercare di capire quali possano essere state le cause che mi hanno portato a vivere questa tremenda avventura. Ho una mente razionale e mi sono astratto dal dolore per capire dove avessi sbagliato e per cercare di dare un aiuto a chi ancora ha la possibilità di salvarsi". Uno dei passaggi più significativi, quello sull'odio convertito in amore: "Viene normale provare rabbia e odio, ma io volevo essere come Giulia. E sono risucito ad azzerare la rabbia el'odio. Ancora oggi, con questo ragionamento forse troppo razionale, io voglio amare e non odiare, perché l'odio porta via energie".