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Ginevra Lamborghini straziata in studio al GFVip, Signorini: “Nessuno deve metterti in croce”

“Sti cavoli della gogna”, la rincuora Signorini mentre Ginevra è divorata dai singhiozzi. “”Sono i sensi di colpa”, spiega. “Non avrei mai voluto, ma ho fatto una cosa schifosa”.
A cura di Giulia Turco
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Dopo la squalifica, Ginevra Lamborghini raggiunge Alfonso Signorini in studio al GFVip. La concorrente è provata, stenta quasi a camminare lungo la passerella e fatica a raggiungere il centro studio.

Ginevra Lamborghini teme l'opinione pubblica dopo il caso Bellavia

Signorini percepisce che Ginevra è da un lato dispiaciuta per aver contribuito alla sofferenza di Marco Bellavia, ma soprattutto preoccupata di ciò che si penserà ora di lei. "Sti cavoli della gogna", la rincuora Signorini. "Tu hai sbagliato, ma nessuno ha il diritto di metterti in croce. Forse possiamo prendere il bene da tutto questo. Da quello che ricordo quando ci siamo parlarti, devo dire non me lo aspettavo proprio. Tra l’altro sei stata la prima a chiedere subito scusa. Quando hai capito di aver sbagliato?", le chiede. "Subito, quando è arrivata la comunicazione. Ho capito che qualcosa ci era scappato dagli occhi e dal cuore. Ho capito troppo tardi che abbiamo fatto un errore madornale", è riuscita a replicare Ginevra nonostante i singhiozzi. "Sono i sensi di colpa", spiega. "Non avrei mai voluto col senno di poi comportarmi in quel modo. Non lo dico perché sono qua davanti a voi, ma ho fatto una cosa schifosa". Infine Signorini:

Purtroppo hai tirato in ballo una piaga della nostra società, anche se involontariamente. Ma non devi pensare che la tua vita sia rovinata per quello che ti aspetta fuori.

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Le rassicurazioni di Orietta Berti e Sonia Bruganelli

La raggiunge a centro studio Orietta Berti, con un atteggiamento materno: "Nella casa sei stata la ragazza più buona e pulita. Ti è scappata quella frase, chi sbaglia impara", spiega. "Tanti anni fa ho sofferto di una forte depressione perché sul lavoro sono stata bullizzata e sono stata malissimo". L'opinionista racconta l'episodio del suicidio di Luigi Tenco dopo il Sanremo del '67. L'artista si tolse la vita dopo che la giuria favorì Orietta Berti: “Mi schivavano come se avessi la peste. Ho però imparato ad essere forte e che io non avevo colpe di niente”. Quando è il turno di Sonia Bruganelli, lei corre ad abbracciarla e le dice: "Non è niente di irrimediabile, tranquilla. Fattelo dire da me che sono stata bollata come s**onza per anni".

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