Giancarlo Magalli si racconta a Domenica In: “Nella vita ho fatto tutto, ora voglio riposare”
Giancarlo Magalli torna a raccontarsi da Mara Venier. Ospite di Domenica In, il conduttore ha presentato il suo libro "Fantastici", dove racconta anche degli incontri con i tanti personaggi del piccolo e grande schermo. Naturalmente l'intervista ha lasciato spazio a un bilancio di vita e carriera di Magalli, che di recente ha avuto seri problemi di salute. "Ho fatto tutto, ora mi devo riposare. Ora ho fatto pace anche con Adriana Volpe", ha detto Magalli, parlando naturalmente della recente chiusura della vicenda giudiziaria con la conduttrice.
Magalli: "La mia salute? Hanno detto che sto bene e voglio crederlo"
"Nella mia vita ho fatto tutto", ha esordito, di fatto ricordando la versatilità del suo percorso professionale, che lo ha reso uno dei volti più amati della Tv, sicuramente tra i più riconoscibili. "Sono stato attore e sceneggiatore, autore di teatro e attore, autore tv e conduttore, adesso voglio riposarmi". Lo dice lasciando intendere di non avere più la smania di presenzialismo e forse non pensare, nell'immediato, a un ritorno alla conduzione. "La mia salute? Hanno detto che sono guarito e lo voglio credere", dice invece Magalli in relazione alle sue condizione di salute dopo il linfoma che lo ha colpito negli anni scorsi e da cui si è curato, durante una lunga assenza dal piccolo schermo.
"Con Adriana Volpe abbiamo fatto pace"
Poi inevitabilmente si è parlato della vicenda Volpe, con la sentenza che ha messo fine alla lunga controversia tra i due conduttori arrivata lo scorso 8 ottobre, portando alla condanna definitiva di Magalli al pagamento di una multa di 700 euro e un risarcimento danni di 5mila euro per diffamazione aggravata. "Sì con Adriana Volpe ho fatto pace ma in realtà io sono sempre stato buono, non ho mai parlato male di nessuno, non ho mai sparato a zero come dicono i giornali". Giorni fa Magalli aveva parlato della pace con Adriana Vole: "Ci siamo abbracciati, commossi, come se tutto fosse stato un assurdo equivoco".