Giancarlo Magalli dopo la malattia torna in tv: “Vi racconto la mia lotta contro il tumore”
Giancarlo Magalli è stato ospite della puntata della domenica di Verissimo. L'ex conduttore de "I Fatti Vostri" ha raccontato la sua battaglia contro il tumore. Dopo più di un anno lontano dalla televisione, il conduttore è apparso visibilmente dimagrito e segnato dalla lotta contro la malattia ma non ha mai perso la sua proverbiale ironia. Ha perso più di 24 chili. La malattia l'ha scoperta per caso, la scorsa estate dopo una infezione. Tutto è cominciato con dei dolori alla milza: "È stata una fase delicata e mi piaceva parlarne in modo delicato. È stato un linfoma, che ora è sotto controllo ma mi è costato sette mesi tra ricoveri e cure".
Le parole di Giancarlo Magalli
Giancarlo Magalli ha lottato per sette mesi contro un linfoma, scoperto per caso dopo degli accertamenti: "Hanno visto qualcosa che non li ha convinti molto. Abbiamo messo in preventivo ulteriori accertamenti ed è successo che ho preso un'infezione, di colpo". Questa infezione era molto seria:
Deliri, febbre a 40 e una delle mie figlie ha chiamato l'ambulanza e sono stato curato in ospedale, sotto ricovero. Non ho mai capito cosa mi hanno dato, vedevo cose che non esistevano, allucinazioni. Una notte mi sono strappato i cateteri che avevo addosso. Mi volevano legare al letto, io volevo morire. […] Facevo tre iniezioni e prendevo otto pasticche al giorno. Alle mie figlie hanno detto, appena capito com'era questa malattia, se si cura guarisce, se non si cura se ne va. A me non l'hanno detto, loro però sapevano e si sono terrorizzate. Questo ha fatto sì che mi accudissero con maggiore affetto. Sto bene. E oggi forse è la giornata più attiva degli ultimi mesi, ma non ho più problemi per fortuna.
I rapporti con la Rai
Come è noto, i rapporti con la Rai sembrerebbero essersi un po' freddati ultimamente, ma Giancarlo Magalli chiarisce di sentirsi ancora pienamente un uomo del servizio pubblico:
In che rapporti sono con la Rai? Pago il canone. Aspetto che si facciano vivi. La conosco bene. So quali sono i limiti della Rai. Tempo fa dissi che la riconoscenza non è il suo forte, ma ero un po' arrabbiato. Il fatto è che la Rai non è una persona, non è un capo con cui hai un rapporto buono o cattivo. La Rai cambia continuamente. Ci sono persone che ti stimano e persone che non ti stimano. Persone che non vedono l'ora di farti lavorare e persone che non vedono l'ora di far lavorare un altro. Questo va tenuto presente. Io ho scritto a Coletta tanto per fargli sapere che sono vivo e vegeto, ora la speranza è ricostruire. Tutti i programmi che ho lasciato, sono andati così così.