Giampaolo Rossi: “La narrazione di una Rai che censura è del tutto priva di fondamento”
"La narrazione di una Rai che censura è del tutto priva di fondamento". Sono le parole di Giampaolo Rossi, attuale direttore generale Rai e futuro amministratore delegato al posto di Roberto Sergio. Giampaolo Rossi, considerato in qualche modo l'ideologo della Rai a trazione meloniana, ha pubblicato un lungo comunicato che pare essere un atto iniziale del suo nuovo incarico, rispondendo alle ricostruzioni giornalistiche, accuse e supposizioni varie che si susseguono in queste ore dopo la vicenda di Antonio Scurati e la presunta censura ai suoi danni nel programma di Serena Bortone Chesarà.
Il direttore generale Rai sulla censura di Antonio Scurati
Il direttore generale ha pubblicato un lungo comunicato in cui parla di quanto sta accadendo: "In queste ore in cui si susseguono notizie inverosimili e ricostruzioni surreali, mi trovo costretto ad intervenire per cercare di frenare l’ennesimo tentativo di aggressione nei confronti della Rai. È in atto un’istruttoria per verificare se ci siano stati errori relativi alla mancata partecipazione dello scrittore Scurati alla trasmissione “chesarà…” di Serena Bortone, partecipazione che era prevista nel comunicato stampa ufficiale uscito la sera prima della puntata in questione.Il senso di responsabilità richiederebbe di attendere il termine dell’istruttoria prima di lasciarsi andare a commenti o conclusioni che rischiano di risultare meri polveroni mediatici, come altre volte in passato". Rossi quindi aggiunge:
Mi preme sottolineare che il Direttore Generale di Corporate non ha alcuna competenza sugli aspetti editoriali (dentro i quali ricade anche la scelta degli ospiti nelle trasmissioni). Nello stesso tempo, sono obbligato a ricordare che la narrazione di una Rai che censura è del tutto priva di fondamento.
Rossi: " Garantire uno dei più grandi Servizi Pubblici d’Europa"
Il direttore generale della Rai ci tiene a precisare che "Oggi il palinsesto e la programmazione del Servizio Pubblico dimostrano pluralismo, varietà di punti di vista, di visioni e culture, finalizzate a garantire la maggior eterogeneità di racconti possibile. All’interno di un’offerta quotidiana fatta di informazione, intrattenimento, fiction, cinema, divulgazione culturale, e di una incredibile ricchezza di conduzioni, artisti e ospiti, la Rai dimostra di avere una libertà espressiva unica in Italia". Rossi parla quindi della Rai sotto attacco, facendo eco a quanto aveva già detto Roberto Sergio:
Mentre imperversa su giornali e televisioni concorrenti l’ennesimo attacco strumentale al Servizio Pubblico, la Rai in tutte le sue strutture sta lavorando alla realizzazione del nuovo piano industriale proprio con l’obiettivo di trasformare questa azienda in una moderna digital media company e di fronteggiare al meglio le grandi sfide a cui è chiamata nel prossimo futuro.
La stessa approvazione da parte del Cda del bilancio, con un rafforzamento dei fondamentali economici, è la dimostrazione dell’importante lavoro fatto in questi mesi per rimettere la Rai in linea con un percorso di sostenibilità economica e finanziaria.
Lavoro di cui ovviamente non c’è traccia nel dibattito attorno all’azienda. La Rai è un patrimonio della nostra Nazione, oltre che un hub industriale che sostiene intere filiere produttive italiane, a partire da quella dell’audiovisivo. Credo sia mio dovere difendere il lavoro quotidiano che viene fatto da migliaia di lavoratrici e lavoratori per continuare a garantire uno dei più grandi Servizi Pubblici d’Europa.