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Giampaolo Morelli: “Scoprire l’identità del mio vero padre mi ha fatto rimettere insieme dei tasselli”

Giampaolo Morelli racconta, ospite a Verissimo, una parte della sua vita piuttosto delicata, venuta alla luce da poco. L’attore ha scoperto di essere figlio di un uomo diverso da colui che lo ha cresciuto: “Anche in tarda età sono sempre notizie devastanti, ma non condanno nessuno”.
A cura di Ilaria Costabile
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Ospite della puntata di sabato 5 ottobre di Verissimo, è l'attore e regista Giampaolo Morelli. In una lunga chiacchierata con Silvia Toffanin, l'interprete napoletano, alla vigilia dell'uscita del suo prossimo film, si è aperto raccontando un lato privato e delicato della sua vita e del suo passato. Poco più di un anno fa, infatti, ha scoperto da sua madre di avere un padre diverso da quello che aveva sempre creduto fosse il suo padre naturale.

La lettera scritta dalla madre

Una notizia sconvolgente, di cui l'attore viene a conoscenza pochi giorni prima che sua madre si spegnesse dopo una una malattia. Lo racconta con estrema lucidità e delicatezza, evidenziando non solo lo sgomento per la scoperta, ma anche l'importanza che ha avuto da quel momento in poi esserne venuto a conoscenza:

Mia madre era malata, le mancavano ormai pochi giorni, anche se non potevo saperlo, mi dice che mi aveva scritto una lettera, molto tempo prima, mi ha detto dove cercarla, l’ho trovata, mi ha fatto questa confessione, nella lettera mi dice che mio padre, quello che pensavo essere mio padre, non era in realtà il mio vero papà. Diciamo che, sai, sono notizie che arrivano scioccanti, anche se arrivano in tarda età sono sempre devastanti, però che dire non è che io me l’aspettassi, ma ho rimesso insieme tanti tasselli della mia vita familiare.

Morelli, quindi, aggiunge: "Non è che venivo dalla famiglia della Mulino Bianco, e mi sono ritrovato con questa notizia, la mia era una famiglia complicata". 

La scoperta di avere un altro padre

Silvia Toffanin, quindi, chiede al suo ospite se pur essendo la madre stanca e affaticata per la malattia ha avuto modo di chiederle qualcosa: "Ho avuto tempo di chiedere un po’ di spiegazioni e un po’ mi vengono date. C’è questo signore che era il mio vero papà, ormai morto da diversi anni". La conduttrice, quindi, continua chiedendo se, magari, ci fosse un motivi preciso per cui la madre voleva che lui sapesse questa notizia dopo tutti questi anni:

Non gliel’ho chiesto, perché capisco, voleva darmi qualcosa, in realtà, è vero che uno può pensare che me lo dici a fare, mi lasciavi tranquillo, invece è sempre meglio sapere. Ti rifai il percorso della tua esistenza e capisci perché certe cose sono andate in un certo modo, magari hai sentito anche meno affetto da parte di chi doveva essere il tuo papà, perché c’è un motivo, magari sospettava.

Era un uomo che, infatti, aveva frequentato casa loro quando Morelli era ragazzino: "Io me lo ricordo. Ti si riaccendono i file, li rimetti in sequenza, capisci tante cose, capisci l’insistenza nel fare una cresima, anche in tarda età, avevo 19 anni, pure tardi, l’insistenza, per farla contenta la faccio, capisci perché il padrino, tante altre cose, rapporti strani a casa". 

Il rapporto odierno con la sua famiglia

Con sua sorella, dopo la notizia, il legame non si è modificato: "Io e lei ci vogliamo tanto bene e tra noi, ce lo siamo detti, non è cambiato nulla". Anche con l'uomo che lo ha cresciuto come fosse suo figlio, il rapporto non è cambiato, soprattutto perché adesso è una persona che va tutelata e rispettata, come spiega Morelli che, inoltre, sottolinea come il suo padre biologico non abbia mai mosso un passo verso di lui, nemmeno in maniera velata:

Logicamente, con molto tatto, lo voglio tanto proteggere, ci sono responsabilità da tutte le parti, ma non riesco ad avercela con nessuno, nemmeno con il papà biologico, non ha un’altra famiglia, non è sposato, non aveva figli, però mai ha fatto un gesto, avrebbe potuto fare un minimo gesto, anche da morto, nel testamento, un libro, qualcosa, aveva anche l’appiglio del padrino, mai, però non riesco a condannare, penso che ognuno ha le sue motivazioni perché si comporta in un determinato modo, penso che nella vita, tante volte, noi facciamo del male a delle persone, ma per fragilità, ma non per cattiveria, capita a tutti di fare del male. Sì, ma si affronta.

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