Fabrizio Corona non ha dubbi: a vincere il Grande Fratello Vip 7 sarà Edoardo Tavassi. Nonostante la spavalda certezza dell’ex re dei paparazzi, i pronostici dicono che il trionfo finale se lo giocheranno Oriana Marzoli e Nikita Pelizon, da sempre protagoniste, nel bene come nel male, del reality. Nonché amatissime sui social. L’ipotesi di Tavassi al primo posto, però, rimane affascinante. Vediamo i motivi per cui il romanaccio “fratello di” potrebbe meritare di arrivare alla vittoria della finalissima di questa sera, lunedì 3 aprile. Supercafone? Anche. Ma non solo.
Entrato nella Casa il 3 novembre, quindi a circa due mesi dal via, ha subito dichiarato: “Sono qui per trovare la madre dei miei figli”. Un’affermazione sicuramente coraggiosa che, allo stesso tempo, ha messo fin dall’inizio in chiaro l’autoironia del personaggio. Ci ha provato, per scherzo, un po’ con tutte, collezionando un foltissimo catalogo di picche. Inoltre, nel corso delle dirette dallo studio non si mancava mai di ricordargli quanto fosse poco avvenente rispetto agli altri Vipponi, Antonino Spinalbese in primis. Possiamo dire? Non è vero. Tavassi si porta dietro la nomea del “bruttino ma simpatico”, semplicemente perché proprio sulla simpatia ha deciso di puntare. Ed è stata una mossa vincente, al netto delle continue e immeritate pernacchie sul suo aspetto fisico. Di bellocci era già piena la Casa.
Come il pubblico del reality ben sa, alla fine ha pur trovato l’amore nell’influencer Micol Incorvaia. Dopo i primi tentennamenti di lei, i due oggi sono una coppia che non ha l’aria di essere una camera a gas, a differenza di molte altre, vere o presunte, che si sono generate nel corso di questa sciagurata edizione. Tavassi è riuscito a conquistare la propria attuale dolce metà a furia di prese in giro e dileggi, come fa anche con la sorella Guendalina e la madre Emanuela. Ad alcuni, inizialmente alla stessa Micol, potrà suonare offensivo per i commenti sempre sarcastici a taglienti che scaglia verso il prossimo. Ma, al di là della superficie, è cristallino che lo sfottò sia il suo modo di dimostrare affetto. Inoltre, lo attua in primis su se stesso. Attitudine già di per sé meritoria in un’edizione in cui tutti o quasi si sono presi così tragicomicamente sul serio.
Poi, è carbonaro. Primo cospiratore nonché mente della “Notte dei lunghi coltelli”, ha divelto i microfoni del reality per potersi concedere un momento di intimità con Incorvaia, restia a lasciarsi andare a favor di telecamere. Purtroppo, proprio in quel momento, la coppietta è stata raggiunta dai coinquilini Edoardo Donnamaria e Nicole Murgia, in vena di confidenze notturne. Ne è nato un vero e proprio van gate perché, da regolamento, è vietato ai Vipponi parlare “di nascosto”. Alfonso Signorini e i suoi autori hanno messo in piedi un’intera puntata di condanna rispetto all’accaduto. Puntata che Tavassi, flagellato per tutto il tempo da rimbrotti e critiche, ha chiuso dicendo: “Comunque è stata la serata più bella che io abbia mai passato qui dentro”. Incorreggibile. E orgoglioso impenitente.
Il suo modo di porsi 100 % piacione “de Roma” gli ha anche concesso di essere molto fortunato. Dopo l’innesto della nuova linea editoriale imposta da Pier Silvio Berlusconi contro trash e atteggiamenti sopra le righe, altri concorrenti si sono visti recapitare una squalifica coatta alla prima infrazione. Tavassi, invece, è stato semplicemente ammonito per aver rotto, in un teatrale e scherzoso gesto di stizza, l’asta da biliardo dopo aver perso una partita con Onestini. In più, negli ultimi giorni di reality, ha ricevuto una telefonata da parte del conduttore che lo ha invitato a miti consigli dopo averlo visto litigare animatamente con la fidanzata Micol. Come se la gente comune discutesse, anche in coppia, bisbigliando e dandosi del lei.
Di Tavassi piace la refrattarietà a ogni imposizione, seppur proveniente dall’alto. Forse anche per via del passato che gli è toccato vivere, suo malgrado, nell’esercito, oggi rompe ogni regola possibile, specie se la trova priva di senso. Mentre Signorini lo rimprovera in diretta per qualsiasi nonnulla, non perde mai il sorriso beffardo che lo contraddistingue. Molti altri, si fanno serissimi e obbedienti, come se stesse parlando loro l’oracolo di Delfi. Tavassi, invece, conosce già piuttosto bene se stesso, tra pregi e difetti. E ha voluto fare la scommessa di rimanere esattamente ciò che è, con buona pace delle critiche che lo avrebbero voluto meno più asservito.
Edoardo Tavassi è prendere o lasciare, sempre e comunque against the machine. Nel corso della già citata “Notte dei lunghi coltelli” ha riportato, a microfono spento, le sue battute preferite dello stand up comedian Ricky Gervais, pur sapendo che gli sarebbero potute valere la squalifica perché politicamente molto scorrette. Si accolla rischi, Tavassi, giocando sul filo del rasoio perfino in diretta. Mai lo abbiamo visto scusarsi per un contestato errore che non ritenesse di aver compiuto. Chapeau.
Sonia Bruganelli lo accusa di essere “burattinaio”, se non addirittura manipolatore. Furbo è sicuramente furbo, ma questa non può certo essere una colpa all’interno di un reality, anzi. Inoltre, gli fa da sempre gioco facile la circostanza di non essere circondato da specializzandi del MIT. Tavassi tende a fagocitare la personalità degli altri, semplicemente perché ne ha una molto forte. Anche per questo, risulta divisivo: c’è chi lo ama e chi non riesce a sopportarlo. Entrambe le fazioni, hanno in comune i medesimi motivi, da una parte visti come meriti, dall’altra come imperdonabili macchie.
Si è divertito e ha intrattenuto il pubblico, tra commenti tranchant e sarcasmo perennemente spinto. Aggiungendo poi una buona dose di amore e anarchia, il nostro si è sdoganato dall’etichetta di “fratello di Guendalina”, divenendo un personaggio tv a se stante. Vada come vada, Edoardo Tavassi si è imposto come vincitore immorale di questa edizione. E gliene siamo grati.