Francesco Le Foche a Domenica In: “Mi hanno salvato la vita, non ho risentimento per l’aggressore”
Ha destato grande scalpore la vicenda dell'aggressione subita dal professor Francesco Le Foche, medico noto anche per molte presenze in Tv, che nelle scorse oreè stato aggredito da un paziente che lo ha quasi ridotto in fin di vita. Le Foche si è collegato telefonicamente con Domenica In, trasmissione in cui era stato più volte presente nel corso della pandemia. "Volevo salutare tutti i telespettatori e tutti i pazienti di tutti i medici in generale, che sono fieri e orgogliosi di occuparsi della salute delle persone", le sue prime parole.
Il racconto dell'aggressione
Le Foche ha quindi raccontato l'accaduto, spiegando che l'aggressore è stato un suo paziente in passato: "Credo di essere stata vittima di una persona squilibrata, con problemi psichici personali importanti. Qualche mese fa, dopo aver curato lui per dei problemi con dei medici con grossi ospedali di Roma, mi aveva chiamato dicendomi che il suo cane stava molto male e che i veterinari dicevano sarebbe morto. Voleva che io lo trattassi, ma gli dissi che non avevo le competenze, consigliandogli di rivolgersi a un veterinario. Fu molto insistente, in modo iracondo mi disse di fare qualcosa. Io ho provato a togliermi da quest'impasse, ma forse non ce l'ho fatta, perché questa persona deve aver covato risentimento nei miei confronti". L'aggressione è avvenuta nel suo studio:
Io non ricordo assolutamente nulla di quello che è successo, per fortuna credo sia arrivato un poliziotto che ha fatto sì venissi sganciato da questo energumeno. Lo ringrazio perché credo mi abbia salvato la vita. Ricordo di aver visitato delle persone, ma il ricordo successivo va direttamente a un'ora dopo, all'interno del Policlinico. Vedevo tutto bianco e mi hanno detto che ero in terapia intensiva.
Come sta Francesco Le Foche
Le Foche ora sta meglio (qui l'ultimo bollettino), non è in pericolo, ma recuperare non sarà semplice, come lui racconta: "Mi hanno ricontrollato oggi dopo due interventi e mi hanno detto che l'occhio sta un po' meglio, ma resto in prognosi riservata, essendo un occhio altamente traumatizzato. Dobbiamo aspettare un po' di tempo, ma credo di farcela, mi impegnerò al massimo. Sono al Policlinico Umberto I, un posto in cui sono nato come professionista e quindi sono in ottime mani. I medici qui sono bravissimi, persone di altissimo livello professionale".
Rispetto all'aggressore, mostra massima comprensione: "Non ho risentimento contro questa persona, mi spiace per come stia, io avevo visto la madre precedentemente, una persona che lo seguiva, provava a calmarlo. Ma le problematiche psichiatriche erano troppe, non era controllabile, aveva una sindrome che avrebbe potuto creare problemi". Infine Le Foche fa un appello pubblico, affinché la figura dei medici venga maggiormante tutelata:
Io credo i medici siano molto esposti, noi amiamo fare i medici, facciamo il massimo per le persone, però credo dovremmo anche essere più tutelati. Poi io credo questo sia un caso eccezionale, non la regola, però in termini generali i medici in prima linea devono essere tutelati di più, perché sono persone che si danno al prossimo. Vanno tutelati.