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Francesca Fialdini sostiene Serena Bortone: “Non è lei a dover subire un processo ma chi impedisce pluralità di opinione”

Francesca Fialdini sostiene la collega Serena Bortone dopo quanto accaduto con la cancellazione del monologo di Antonio Scurati sul 25 aprile. Si è parlato in queste ore di un provvedimento disciplinare e a questo proposito la conduttrice dichiara che non dovrebbe essere la giornalista a dover subire un processo, sia mediatico che aziendale.
A cura di Ilaria Costabile
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Francesca Fialdini sostiene Serena Bortone dopo quanto avvenuto a seguito della cancellazione del monologo di Antonio Scurati nella sua trasmissione Che sarà. La giornalista, sabato sera, ha deciso di leggere il testo dello scrittore, sebbene la Rai avesse deciso di non contemplare l'intervento, scritto per il 25 aprile. La collega e conduttrice, quindi, ha espresso la sua opinione in merito al modo in cui è stato affrontata la questione nelle ultime ore e ha sottolineato che a dover subire un processo è "chi impedisce una pluralità di pensiero, opinione e informazione". 

Le parole di Francesca Fialdini

Pubblicando alcune storie su Instagram, la conduttrice ha voluto sostenere la collega, dichiarando che leggendo il monologo di Scurati, per altro già previsto in trasmissione, non ha fatto nient'altro che il suo mestiere, ragion per cui il processo che sta subendo in queste ore è ingiusto:

Per quale motivo Serena Bortone deve subire un processo mediatico e aziendale come quello che sta vivendo? A che avrebbe disobbedito facendo il suo mestiere nell’ambito di una tv che dichiara ancora di essere servizio pubblico? Rai dà sempre voce a tutti, da sempre sono tutti rappresentati. Se questo non è più vero allora non è Serena a non dover subire un processo ma chi impedisce una pluralità di pensiero, opinione e informazione.

E ancora, Fialdini si scaglia contro chi avrebbe incoraggiato Bortone alle dimissioni, sostenendo che il suo programma ha dato sempre spazio a tutte le posizioni politiche, come accade in una televisione che rappresenta i cittadini:

Chi paga il canone lo fa ambendo a una tv plurale che rappresenti tutti. Serena, in un salotto elegante e senza grida, dà spazio a tutte le voci politiche. È offensivo e lesivo di un pensiero politico intellettualmente onesto invitarla alle dimissioni per essere stata fedele alla sua professionalità e al mandato di una Tv generalista che dovrebbe essere rappresentativa di tutti i cittadini. Specialmente sotto una data così importante come il 25 aprile.

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L'ipotesi del provvedimento disciplinare a Serena Bortone

Stando a quanto riportato da Repubblica, Bortone potrebbe incorrere in un provvedimento disciplinare dopo aver letto il monologo di Scurati durante l'appuntamento di sabato sera di Che sarà. La giornalista, confrontandosi con Sigfrido Ranucci sull'accaduto, ha dichiarato: "Voglio molto bene a quest'azienda. Ci sono nata, cresciuta, mi ha valorizzata. Ho potuto fare tante cose belle e vorrei continuare a farle con dignità e libertà".

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