Fiorello scherza su La Russa e il saluto romano: “Ricoverato per una lussazione alla spalla”
Si chiude con la puntata di venerdì 19 gennaio la prima settimana di Viva Rai 2 dopo il rientro dalle vacanze natalizie e Fiorello dedica buona parte della puntata a quella che è stata inevitabilmente la notizia della giornata di ieri, ovvero la pronuncia della Corte di Cassazioneche stabilisce il saluto romano sia apologia del fascismo solo nel momento in cui pone un rischio per l'ordine pubblico.
L'ironia di Fiorello su La Russa
“La Russa ha cominciato a fare il saluto ieri sera” ha commentato ironicamente Fiorello. “È stato ricoverato per una lussazione alla spalla. Sul referto c’è proprio scritto lussazione per saluto romano”. L'attuale presidente del Senato continua ad essere tra i bersagli preferiti da Fiorello, molti ricorderanno come negli anni di Stasera pago io l'imitazione dell'allora parlamentare riscosse grande successo.
Non poteva mancare poi un commento di Fiorello sul confronto tra la Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, e Matteo Salvini, relativa in particolare al dibattito nel centrodestra relativo alla scelta dei candidati per le regionali. “Meloni piega Salvini. Ora bisogna vedere a quanti gradi…Gradi di lavaggio!” scherza lo showman tra le risate di Biggio, Casciari e di tutto il cast. “Tra l’altro sembra quasi che giochino a Monopoli. Salvini vuole la Basilicata, la Meloni la scambia con le Marche e rilancia: Ti do Parco della Vittoria, basta che la smetti!”. Ma non finisce qui e Fiorello prosegue inarrestabile. “Ci sono anche tensioni tra Salvini e Zaia, che appartengono tutti e due allo schieramento della Lega a Nord e quindi… fanno a gara a chi ce l’ha più a Nord!”. Ironia anche sull’incontro tra Meloni e von der Leyen a Forlì. “Non tutti poi sono contenti dell’incontro tra Meloni e la Presidente della Commissione europea, tra queste due bionde… Pensate che il legame con il nostro Governo è talmente forte che il cognato di Giorgia, Francesco Lollobrigida, si è pettinato come la von der Leyen”.
Cosa ha detto la Cassazione sul saluto romano
Il saluto romano è apologia del fascismo solo nel momento in cui pone un rischio per l'ordine pubblico. Ad affermarlo è il procuratore generale della Corte di Cassazione, Pietro Gaeta. "Il saluto fascista rientra nel perimetro punitivo della "legge Mancino" quando realizza un pericolo concreto per l'ordine pubblico", ha scandito davanti alle Sezioni Unite, chiamate ad esprimere un parere sui ricorsi presentati da alcuni attivisti di estrema destra, che diversi anni fa avevano fatto il saluto romano nel corso di una commemorazione a Milano, ed erano stati per questo imputati.