Il Festival di Sanremo 2023 ha riconsegnato gli italiani alle loro vite dopo la settimana santa che ancora una volta è stata vissuta come rito collettivo. Ascolti record per il Festival di Amadeus e Gianni Morandi, condotto con Chiara Ferragni, Francesca Fagnani, Paola Egonu e Chiara Francini. Cinque giorni che annullano qualsiasi altro evento televisivo, nonostante la contro programmazione Mediaset quest'anno abbia provato a strappare qualche punto di share con Le Iene, il Grande Fratello Vip e C'è posta per te.
I detrattori ci provano ogni anno a bollare Sanremo come il Festival dei boomer, ma già con il triplete di Amadeus era successo qualcosa e quest'anno, nel suo quarto anno da direttore artistico, la platea si è estesa a fasce anagrafiche ritenute inarrivabili fino a quale tempo fa. La digitalizzazione della Rai, iniziata nel 2019 con l'operazione Fiorello di Viva Raiplay, è apparsa sin da subito avere come obiettivo quello di prendersi l'Ariston a suon di meme. E ci sono riusciti.
Una macchina complessa, che ha scelto il volto social per eccellenza, quello di Chiara Ferragni, per mettere il cappello sulla missione Generazione Z. E se un gigante passo in avanti è rientrato nelle numerose coreografie di Tik Tok, altri più lenti hanno seguito i classici della musica italiana con nomi come quelli di Al Bano, Massimo Ranieri, Gino Paoli, Ornella Vanoni e Peppino Di Capri. Nessuno è escluso da questa festa della musica, nessuno esente dall'impegno di partecipare fino a tarda notte, amaramente consapevoli dell'unico suono davvero sgradito, quello della sveglia.
Una convivenza forzata sotto lo stesso tetto ma in case diverse, ognuno con il proprio vincitore e con la squadra del Fantasanremo che, se possibile, ha alimentato ancora di più lo spirito festivaliero, portandolo a picchi di competizione spinta. Pizze e birre, abbuffate casalinghe, la prima occasione utile per riunioni conviviali subito dopo Natale. All'alba del settimo giorno, quando anche nostro Signore si riposò, l'incantesimo si rompe e genera lo stordimento di giorni trascorsi su piani cartesiani per primeggiare nelle classifiche, delle notti in bianco dopate di caffeina e occhiaie solidali solo a quelle di Fiorello.
Per milioni di persone, Sanremo è ancora questo, un evento da onorare fino all'ultimo minuto con un'abnegazione quasi religiosa, per poi cadere in una sindrome dell'abbandono simile al post-binge watching blues, quella legata alla fine di appassionanti serie tv. Altri se ne tengono debitamente alla larga, con buona pace dei pubblicitari. Sanremo dà appuntamento all'anno prossimo e si contano i giorni che separano dall'Eurovision, l'unico palliativo possibile dopo tanta condivisione da ridimensionare all'improvviso.