Fedez e la frase “L’ammazzo, io sono di Rozzano”, tapiro d’oro al sindaco Ferretti: “Inaccettabile, fa il bulletto”
Tapiro d'oro al sindaco di Rozzano Gianni Ferretti. Nei giorni scorsi è trapelata la testimonianza di un addetto alla sicurezza della discoteca The Club secondo il quale durante la rissa con Cristiano Iovino, il rapper Fedez avrebbe detto: “Lasciatemi stare che l’ammazzo che io sono di Rozzano”. Il sindaco ha chiarito di non accettare questa etichetta per il suo comune e per i suoi concittadini.
Fedez, la rissa e la frase su Rozzano, tapiro d'oro al sindaco Gianni Ferretti
Nella puntata di Striscia la Notizia in onda mercoledì 9 ottobre, Valerio Staffelli ha consegnato il tapiro a Gianni Ferretti, sindaco di Rozzano. A giudicare da una testimonianza trapelata, il cantante – dopo la lite con Cristiano Iovino – avrebbe detto: "Lasciatemi stare che l’ammazzo che io sono di Rozzano". Il sindaco di Rozzano non ci sta e all'inviato del tg satirico di Canale5 spiega:
L’etichetta che ci ha attaccato non l’accetto: i rozzanesi sono tutt’altro. Fedez è da ringraziare per il contributo che ha dato a Rozzano, un po' meno quando usa la nostra città con questa accezione che non condividiamo.
Valerio Staffelli ha chiesto al primo cittadino del comune milanese se ritiene che Fedez abbia tentato di fare paura a Cristiano Iovino usando il nome di Rozzano. Gianni Ferretti ha replicato: "Probabilmente ha voluto fare un po' il bulletto. Rozzano non ha più problemi di criminalità di qualsiasi altro comune d’Italia".
La testimonianza dell'addetto alla sicurezza della discoteca su Fedez
Stando a quanto riporta AdnKronos, l'addetto alla sicurezza della discoteca The Club avrebbe così descritto quanto accaduto la sera della lite tra Fedez e Cristiano Iovino: "Fedez era molto agitato tanto che abbiamo dovuto sollevarlo di peso per portarlo fuori". Il rapper avrebbe urlato contro i buttafuori:
"Lascatemi stare, lasciatemi stare che l'ammazzo che io sono di Rozzano". Fedez, si è calmato quando ha notato che qualcuno lo stava riprendo con dei telefoni cellulari, credo che fossero dei ragazzi asiatici, ricordo che guardando verso di loro si è messo a ridere.