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Fabio Fazio dopo la fine di Che tempo che fa in Rai: “Senza segnali, cercheremo mondi inesplorati”

Fabio Fazio è tornato sui social dopo l’ultima puntata di Che Tempo che fa, andata in onda domenica 28 maggio su Rai 3. In un video condiviso sui social ha voluto ringraziare tutti per l’affetto, poi ha aggiunto: “Se da Marte e Giove non sono arrivati segnali, cercheremo mondi inesplorati”.
A cura di Elisabetta Murina
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Fabio Fazio è tornato sui social dopo l'ultima puntata di Che Tempo che fa, andata in onda domenica 28 maggio su Rai 3. È stato l'addio del conduttore al programma e all'azienda di Viale Mazzini, dal momento che è stato annunciato il suo passaggio aNOVE. Con un breve video condiviso su Twitter e Instagram, ha voluto ringraziare tutti per l'affetto, promettendo che "il nostro rapporto continuerà". 

Le parole di Fabio Fazio dopo la fine di Che Tempo Che Fa

Fabio Fazio, dopo l'ultima puntata di Che Tempo che fa, ha voluto ringraziare tutti per l'affetto ricevuto in questi 40 anni in Rai. In un video pubblicato sui social, ha detto: "Voglio dirvi davvero grazie. Sono stato travolto da una ondata di affetto, di commozione, di emozione, che mi ha consolato, mi ha riscaldato. Grazie di cuore". Poi ha precisato:

Il nostro rapporto continuerà, ma intanto mi porto via il ricordo dell'abbraccio di tantissime persone che ci hanno seguito, che erano davanti alla televisione, che in studio mi hanno abbracciato. Voglio restituire a tutti l'affetto ricevuto, ribadendo ancora una volta, sono stati 40 anni bellissimi. E poi se da Marte e Giove non sono arrivati segnali, vorrà dire che cercheremo mondi inesplorati. 

Cosa ha detto Fabio Fazio dopo l'addio alla Rai

Poco dopo la notizia del suo passaggio su NOVE, nella rubrica del settimanale Oggi, Fabio Fazio ha commentato quanto accaduto, spiegando:

Continuerò il mio lavoro altrove e come ogni inizio sarà un’opportunità per inventare cose nuove e nel tempo tentare nuove strade. Come si sa è cambiata la narrazione. Ma la narrazione un professionista se la scrive da solo, col proprio lavoro e con il proprio curriculum. Non si può far parte di una narrazione altrui, tanto più se per altrui si intende la politica di chi ha vinto in quel momento.

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