Ema Stokholma: “Prendevo botte a casa e volevo darle a scuola, ho provato a essere una bulla”
Ema Stokholma torna a parlare del suo passato difficile. La conduttrice ha raccontato svariate volte la sua infanzia e adolescenza complessa, ripercorrendo la vicenda di violenza psicologica e fisica vissuta in casa sua negli anni in cui cresceva, da cui a un certo punto ha deciso di scappare. "Vivevo un film horror in casa da ragazzina, da quando sono nata a quando son scappata di casa. Vivevo con mio fratello e mia madre, una persona abusante che viveva con gravi problemi psicologici di cui nessuno si rendeva conto e per cui ci ha dato una mano".
La violenza in casa e il bullismo a scuola
Queste le parole della conduttrice a La Fisica dell'Amore, il programma di Rai2 condotto da Vincenzo Schettini (qui l'intervista a Fanpage.it) che riparte dal 10 settembre in seconda serata. Parlando della ricaduta che la violenza subita in casa ha avuto sul suo stare al mondo, Ema Stokholma racconta del riflesso sul comportamento scolastico: "C'era una violenza fisica e psicologica e io avevo bisogno di una valvola di sfogo che trovavo a scuola. Da qui nasce il bullo. Io non ero una bulla professionista, ma ho tentato quella strada. Prendo le botte a casa e a scuola provo a picchiare. Mi sono accorta che non facesse per me, ma alla fine un ragazzino che ha certi comportamenti ha bisogno di qualcuno che gli chieda perché lo sta facendo".
L'importanza della scuola: "Mi ha salvata"
In questo senso Ema Stokholma ha trovato nella scuola un luogo salvifico, che le ha fatto capire di non essere quel tipo di persona e le ha permesso di comprendere quale fosse la strada da seguire: "Io di certo non ero nata cattiva, ma ho provato a diventarlo per capire se potesse essre la mia difesa. Non è servito, per fortuna, ma la scuola in questo è stata fondamentale: mi ha salvato la vita". L’intervista a Ema Stokholma andrà in onda martedì 10 Settembre, in seconda serata su Rai 2.