Edoardo Tavassi parla della sorella Guendalina: “È molto più forte di me, non teme il giudizio”
Sono ormai gli ultimi giorni nella casa del Grande Fratello Vip e i concorrenti trascorrono il loro tempo chiacchierando e pensando già a cosa li aspetterà una volta fuori dalla casa più spiata d'Italia. Tra coloro che sono già proiettati dall'altra parte della porta rossa c'è Edoardo Tavassi che si è trovato a parlare del suo rapporto con Guendalina, sua sorella, la quale è sempre stata un punto fermo e in questi mesi di reality ha mostrato il suo pieno supporto al fratello, anche quando lui non poteva sentirla.
Edoardo Tavassi e il rapporto con Guendalina
Il loro è un rapporto speciale, come hanno dimostrato anche nel partecipare insieme all'Isola dei Famosi lo scorso anno. I due, nonostante i battibecchi, sono davvero affiatati pur essendo diversissimi ed è di queste diversità tra loro che parla Edoardo, descrivendo la sorella come una donna forte, sebbene alcuni comportamenti da lei adottati non siano affatto condivisi da lui:
Io so quando devo stare zitto, lei invece parla. Ci sono delle cose discutibili che faccio io e viceversa. Ci sono delle cose che fa che io non condivido. Siamo diversi, ma abbiamo la stessa ironia. Io sono completamente diverso, a me piace che a lei non interessa il giudizio della gente, io sono più debole. Lei è più forte di me, ha le spalle più larghe di me.
Il sostegno di Guendalina Tavassi
Guendalina Tavassi ha dimostrato di essere una sostenitrice impeccabile, sempre pronta a commentare le puntate e tutto ciò che stava avvenendo nella casa più spiata d'Italia, dove per altro lei è entrata nell'edizione Nip che, poi, le ha dato la notorietà. In più occasioni la ex gieffina si è scagliata contro il programma, soprattutto quando si è trattato delle squalifiche e delle ammonizioni, da cui è stato colpito anche suo fratello. In un'intervista al settimanale Chi, l'influencer ha raccontato la sua storia familiare: "Da piccoli eravamo un corpo e un'anima, due gemelli, poi quando avevamo cinque anni i nostri genitori si sono separati e noi siamo diventati dei pacchi postali"; per poi aggiungere che questa sofferenza da ragazzi si è trasformata in una grandissima complicità.